Migranti, Besozzi: “Siano i Comuni a farsi promotori di percorsi di accoglienza”

Migranti, Besozzi: “Siano i Comuni a farsi promotori di percorsi di accoglienza”
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NOVARA, «Questa è una situazione che si porta avanti da tempo. Un qualcosa che qualcuno definisce emergenza, ma che non è neppure più un’emergenza: è un reale dato di fatto. Ci sono persone che, per le cause più diverse, abbandonano i propri Paesi e giungono in Italia, arrivando anche nei nostri territori. Attraverso la Prefettura, vengono destinate delle quote alle varie zone, ai Comuni, alle province. E’ quindi una situazione con cui occorre interagire, con cui occorre fare i conti, anche perché ci saranno altri migranti che giungeranno nel Novarese prossimamente».

A parlare è il presidente della Provincia di Novara, e sindaco di Castelletto Ticino, Matteo Besozzi, che sabato mattina, a Palazzo Natta, ha illustrato una proposta sul tema, che, in gran parte, richiama l’esperienza che sta realizzando nel suo comune proprio in queste ultime settimane. «Una situazione, quella relativa ai migranti – ha proseguito - che va gestita. Una gestione che si attui concretamente con chi conosce il proprio territorio, con chi lo vive e lo gestisce. Ecco perché ritengo fondamentale che, su questo tema, si attui un percorso che coinvolga in prima istanza i sindaci e il territorio, con associazioni e parrocchie, e quindi la Prefettura. Un percorso che sia di inclusione e che si svolga con una grande sinergia sul territorio. La decisione sui numeri di migranti non è mai una scelta dei primi cittadini, ma qualcosa di cui i sindaci vengono a sapere a cose fatte. Con il percorso che suggerisco e che già sto portando avanti a Castelletto Ticino, tutto questo si eviterebbe e, soprattutto, si creerebbe un percorso di inclusione importante e concreto. Dovrebbero essere i sindaci – ha aggiunto – a prendere in mano la situazione. Mi rendo conto che è qualcosa difficile da fare, ma ritengo sia quella, al momento, più giusta e idonea. Capisco come per alcuni colleghi sindaci la migrazione stia diventando un problema, ma per far sì che questo fenomeno diventi qualcosa di più funzionale, utile e concreto per tutti, necessita la sinergia tra Amministrazioni, associazioni, parrocchie e Prefettura».

La proposta è quella per cui i sindaci si facciano promotori dell’accoglienza diretta dei migranti, trovando soluzioni abitative da gestire in prima persona. «Non useremo certo proprietà comunali. La Prefettura pagherebbe il costo degli affitti e girerebbe ai Comuni la quota spettante ai migranti. Dall’altro lato le persone che accoglieremo potrebbero essere utilizzate come lavoratori socialmente utili, avviando un importante processo di integrazione. In questo modo, inoltre – ha proseguito il presidente della Provincia – potremmo avere il totale controllo di cosa accade nel nostro territorio, sapendo concretamente quanti migranti stiamo accogliendo. Preferisco agire così, che non come accaduto sinora, dove noi sindaci siamo l’ultimo anello della catena che si occupa dell’arrivo dei migranti».

mo.c.

 

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola lunedì 21 novembre

NOVARA, «Questa è una situazione che si porta avanti da tempo. Un qualcosa che qualcuno definisce emergenza, ma che non è neppure più un’emergenza: è un reale dato di fatto. Ci sono persone che, per le cause più diverse, abbandonano i propri Paesi e giungono in Italia, arrivando anche nei nostri territori. Attraverso la Prefettura, vengono destinate delle quote alle varie zone, ai Comuni, alle province. E’ quindi una situazione con cui occorre interagire, con cui occorre fare i conti, anche perché ci saranno altri migranti che giungeranno nel Novarese prossimamente».

A parlare è il presidente della Provincia di Novara, e sindaco di Castelletto Ticino, Matteo Besozzi, che sabato mattina, a Palazzo Natta, ha illustrato una proposta sul tema, che, in gran parte, richiama l’esperienza che sta realizzando nel suo comune proprio in queste ultime settimane. «Una situazione, quella relativa ai migranti – ha proseguito - che va gestita. Una gestione che si attui concretamente con chi conosce il proprio territorio, con chi lo vive e lo gestisce. Ecco perché ritengo fondamentale che, su questo tema, si attui un percorso che coinvolga in prima istanza i sindaci e il territorio, con associazioni e parrocchie, e quindi la Prefettura. Un percorso che sia di inclusione e che si svolga con una grande sinergia sul territorio. La decisione sui numeri di migranti non è mai una scelta dei primi cittadini, ma qualcosa di cui i sindaci vengono a sapere a cose fatte. Con il percorso che suggerisco e che già sto portando avanti a Castelletto Ticino, tutto questo si eviterebbe e, soprattutto, si creerebbe un percorso di inclusione importante e concreto. Dovrebbero essere i sindaci – ha aggiunto – a prendere in mano la situazione. Mi rendo conto che è qualcosa difficile da fare, ma ritengo sia quella, al momento, più giusta e idonea. Capisco come per alcuni colleghi sindaci la migrazione stia diventando un problema, ma per far sì che questo fenomeno diventi qualcosa di più funzionale, utile e concreto per tutti, necessita la sinergia tra Amministrazioni, associazioni, parrocchie e Prefettura».

La proposta è quella per cui i sindaci si facciano promotori dell’accoglienza diretta dei migranti, trovando soluzioni abitative da gestire in prima persona. «Non useremo certo proprietà comunali. La Prefettura pagherebbe il costo degli affitti e girerebbe ai Comuni la quota spettante ai migranti. Dall’altro lato le persone che accoglieremo potrebbero essere utilizzate come lavoratori socialmente utili, avviando un importante processo di integrazione. In questo modo, inoltre – ha proseguito il presidente della Provincia – potremmo avere il totale controllo di cosa accade nel nostro territorio, sapendo concretamente quanti migranti stiamo accogliendo. Preferisco agire così, che non come accaduto sinora, dove noi sindaci siamo l’ultimo anello della catena che si occupa dell’arrivo dei migranti».

mo.c.

 

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