Migranti sfruttati da connazionali: scattano denunce e sanzioni

Migranti sfruttati da connazionali: scattano denunce e sanzioni
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NOVARA - Un (vergognoso) fenomeno che chi di competenza intende stroncare sul nascere: migranti - tecnicamente “richiedenti asilo” - sfruttati e impiegati in nero, anche in attività pericolose. Anche questo accade ad aggravare una emergenza che appare sempre più ingovernabile, e accade a Novara, dove per fortuna i controlli ci sono e, l’altro giorno, hanno svelato una triste realtà. I Carabinieri del Comando provinciale, nell’ambito dei servizi di monitoraggio dei negozi etnici, avevano notato strane presenze in un esercizio gestito da cittadini del Bangladesh. Segnalazione ai colleghi del Nucleo Ispettorato del lavoro e alla Direzione provinciale del lavoro, ed ecco entrare in azione i militari del maresciallo De Renzis e gli ispettori del dottor Serina: sorpresi in varie attività un paio di “asilanti” bengalesi, reclutati dai connazionali a quanto pare per una decina di ore al giorno per pochi euro. I due fanno parte del gruppo di oltre 400 gestiti fra Novara e provincia dalle cooperative che hanno vinto l’appalto della Prefettura. Hanno un permesso di soggiorno provvisorio, che non consente loro di trovare eventuale impiego. Ma sono facile manodopera da sfruttare da parte di gente senza scrupoli. In questo caso chi li ha “assunti” in nero ha rimediato la chiusura del locale in attesa del pagamento di sanzioni fra i 7 e gli 8mila euro, oltre a una denuncia penale appunto per assunzione di personale straniero sprovvisto di idonea autorizzazione. 

p.v.

leggi il servizio integrale sul “Corriere di Novara” di sabato 9 maggio

NOVARA - Un (vergognoso) fenomeno che chi di competenza intende stroncare sul nascere: migranti - tecnicamente “richiedenti asilo” - sfruttati e impiegati in nero, anche in attività pericolose. Anche questo accade ad aggravare una emergenza che appare sempre più ingovernabile, e accade a Novara, dove per fortuna i controlli ci sono e, l’altro giorno, hanno svelato una triste realtà. I Carabinieri del Comando provinciale, nell’ambito dei servizi di monitoraggio dei negozi etnici, avevano notato strane presenze in un esercizio gestito da cittadini del Bangladesh. Segnalazione ai colleghi del Nucleo Ispettorato del lavoro e alla Direzione provinciale del lavoro, ed ecco entrare in azione i militari del maresciallo De Renzis e gli ispettori del dottor Serina: sorpresi in varie attività un paio di “asilanti” bengalesi, reclutati dai connazionali a quanto pare per una decina di ore al giorno per pochi euro. I due fanno parte del gruppo di oltre 400 gestiti fra Novara e provincia dalle cooperative che hanno vinto l’appalto della Prefettura. Hanno un permesso di soggiorno provvisorio, che non consente loro di trovare eventuale impiego. Ma sono facile manodopera da sfruttare da parte di gente senza scrupoli. In questo caso chi li ha “assunti” in nero ha rimediato la chiusura del locale in attesa del pagamento di sanzioni fra i 7 e gli 8mila euro, oltre a una denuncia penale appunto per assunzione di personale straniero sprovvisto di idonea autorizzazione. 

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