Mistero del Sulky rosso ripescato nel lago: i due cadaveri sarebbero di due uomini scomparsi nel 1987

Mistero del Sulky rosso ripescato nel lago: i due cadaveri sarebbero di due uomini scomparsi nel 1987
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OMEGNA, Un ‘giallo’ che, in breve tempo, ha fatto il giro d’Italia, finendo sui tg e i gr delle principali emittenti televisive e radiofoniche. Ovviamente senza contare i giornali nazionali e l’infinito mondo del web.

E’ il mistero del Sulky rosso ripescato dalle acque del lago d’Orta, nella zona di Bagnella a Omegna, nel pomeriggio di domenica scorsa; un Sulky (un veicolo a tre ruote, che ricorda un apecar e tipico degli anni ’80), al cui interno sono state trovate anche alcune ossa. Dalle prime informazioni apparterrebbero a ben due persone.

La pista principale seguita dalla Procura di Verbania (sul posto domenica anche il procuratore capo Olimpia Bossi, per molti anni pm a Novara) è quella di un incidente stradale risalente ormai a ben 30 anni fa e che a bordo del Sulky finito nelle acque del Cusio ci fossero due uomini che, da allora, furono dati per scomparsi. Ossia Luciano Genduso, classe 1921, e Donato Musto, classe 1913, il primo residente a Cireggio e il secondo a Bagnella. La loro scomparsa venne segnalata a fine gennaio del 1987 dai rispettivi famigliari.

I due, entrambi a bordo del Sulky, furono con ogni probabilità protagonisti di un incidente, che li fece finire in acqua. Del resto era gennaio di ormai tre decenni fa e la strada era con ogni probabilità gelata; inoltre il lungolago Gramsci era tutt’altro da quello che è adesso. Non c’era un marciapiede, non c’era un guardrail, che avrebbe potuto evitare la caduta in acqua. Facile che il veicolo possa essere sbandato, finendo poi in acqua. Il Sulky inoltre risulta intestato a uno dei due uomini scomparsi e che quel giorno di gennaio del 1987 pare fossero diretti insieme a Novara.

mo.c.


OMEGNA, Un ‘giallo’ che, in breve tempo, ha fatto il giro d’Italia, finendo sui tg e i gr delle principali emittenti televisive e radiofoniche. Ovviamente senza contare i giornali nazionali e l’infinito mondo del web.

E’ il mistero del Sulky rosso ripescato dalle acque del lago d’Orta, nella zona di Bagnella a Omegna, nel pomeriggio di domenica scorsa; un Sulky (un veicolo a tre ruote, che ricorda un apecar e tipico degli anni ’80), al cui interno sono state trovate anche alcune ossa. Dalle prime informazioni apparterrebbero a ben due persone.

La pista principale seguita dalla Procura di Verbania (sul posto domenica anche il procuratore capo Olimpia Bossi, per molti anni pm a Novara) è quella di un incidente stradale risalente ormai a ben 30 anni fa e che a bordo del Sulky finito nelle acque del Cusio ci fossero due uomini che, da allora, furono dati per scomparsi. Ossia Luciano Genduso, classe 1921, e Donato Musto, classe 1913, il primo residente a Cireggio e il secondo a Bagnella. La loro scomparsa venne segnalata a fine gennaio del 1987 dai rispettivi famigliari.

I due, entrambi a bordo del Sulky, furono con ogni probabilità protagonisti di un incidente, che li fece finire in acqua. Del resto era gennaio di ormai tre decenni fa e la strada era con ogni probabilità gelata; inoltre il lungolago Gramsci era tutt’altro da quello che è adesso. Non c’era un marciapiede, non c’era un guardrail, che avrebbe potuto evitare la caduta in acqua. Facile che il veicolo possa essere sbandato, finendo poi in acqua. Il Sulky inoltre risulta intestato a uno dei due uomini scomparsi e che quel giorno di gennaio del 1987 pare fossero diretti insieme a Novara.

mo.c.

 


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