Mortale di Castelletto: un pullman ha investito il corpo di Valentina

Mortale di Castelletto: un pullman ha investito il corpo di Valentina
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CASTELLETTO TICINO – Novità importanti sul grave incidente stradale che, poco dopo le 18 di lunedì 25 maggio, lungo l’autostrada A26 Voltri Sempione, nella zona di Castelletto Ticino, nel Novarese, ha visto la morte di due trentenni, mamma e papà di due gemelli di sol un anno e mezzo, rimasti miracolosamente illesi.

Il costante lavoro degli agenti della Polizia stradale di Romagnano Sesia, infatti, ha permesso di ricostruire altri dettagli sull’incidente. Nel sinistro, quantomeno parrebbe successivamente all’uscita di strada dell’auto dei due giovani, si registra il coinvolgimento di un altro mezzo, un pullman con una scolaresca in gita a bordo.

Dai testimoni non è emerso molto, ma poi, esaminando fotogramma dopo fotogramma i filmati di tutte le telecamere presenti sull’arteria, si è giunti a individuare la presenza di un ‘mezzo pesante’, spiega la stradale, in corrispondenza o in sequenza al veicolo incidentato. Analizzando il traffico telefonico in quel momento e in quel tratto, si è riusciti a individuare una scolaresca di prima media in gita con un autobus. Identificata la scolaresca e da questa il mezzo che la trasportava, gli agenti giunti alla sede dell’azienda, in un piccolo comune del Varesotto, hanno proceduto a una serie di accertamenti nella parte anteriore del bus. Accertamenti che davano elementi perfettamente compatibili con l’investimento di un corpo umano. Altri esami hanno fatto emergere come nonostante il veicolo fosse stato “accuratamente lavato, si riscontrassero presenze biologiche nella parte sottostante, tracce che venivano repertate e analizzate a cura della Polizia scientifica. A questo punto gli agenti hanno proceduto al sequestro del mezzo e al deferimento all’autorità giudiziaria del suo conducente, Z.R., classe 1954, di Angera, ai sensi degli articoli 589 del codice penale (omicidio colposo) e 189 del codice della strada (omissione di soccorso). La vicenda, per cui si è aperto un fascicolo in Procura, a Palazzo Brusati, è seguita dal pm Ciro Caramore.

mo.c.


CASTELLETTO TICINO – Novità importanti sul grave incidente stradale che, poco dopo le 18 di lunedì 25 maggio, lungo l’autostrada A26 Voltri Sempione, nella zona di Castelletto Ticino, nel Novarese, ha visto la morte di due trentenni, mamma e papà di due gemelli di sol un anno e mezzo, rimasti miracolosamente illesi.

Il costante lavoro degli agenti della Polizia stradale di Romagnano Sesia, infatti, ha permesso di ricostruire altri dettagli sull’incidente. Nel sinistro, quantomeno parrebbe successivamente all’uscita di strada dell’auto dei due giovani, si registra il coinvolgimento di un altro mezzo, un pullman con una scolaresca in gita a bordo.

Dai testimoni non è emerso molto, ma poi, esaminando fotogramma dopo fotogramma i filmati di tutte le telecamere presenti sull’arteria, si è giunti a individuare la presenza di un ‘mezzo pesante’, spiega la stradale, in corrispondenza o in sequenza al veicolo incidentato. Analizzando il traffico telefonico in quel momento e in quel tratto, si è riusciti a individuare una scolaresca di prima media in gita con un autobus. Identificata la scolaresca e da questa il mezzo che la trasportava, gli agenti giunti alla sede dell’azienda, in un piccolo comune del Varesotto, hanno proceduto a una serie di accertamenti nella parte anteriore del bus. Accertamenti che davano elementi perfettamente compatibili con l’investimento di un corpo umano. Altri esami hanno fatto emergere come nonostante il veicolo fosse stato “accuratamente lavato, si riscontrassero presenze biologiche nella parte sottostante, tracce che venivano repertate e analizzate a cura della Polizia scientifica. A questo punto gli agenti hanno proceduto al sequestro del mezzo e al deferimento all’autorità giudiziaria del suo conducente, Z.R., classe 1954, di Angera, ai sensi degli articoli 589 del codice penale (omicidio colposo) e 189 del codice della strada (omissione di soccorso). La vicenda, per cui si è aperto un fascicolo in Procura, a Palazzo Brusati, è seguita dal pm Ciro Caramore.

mo.c.

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