Il caso

Morte in casa famiglia a Galliate: chieste pene per otto anni complessivi

Lucrezia Paletti era caduta rompendosi il femore: le conseguenze l’avevano poi portata al decesso avvenuto in ospedale

Morte in casa famiglia a Galliate: chieste pene per otto anni complessivi
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Si avvia verso la conclusione il processo che riguarda la morte avvenuta nella casa famiglia di Galliate di una donna, Lucrezia Paletti, avvenuta sei anni fa.

Un processo che sta per terminare

Si avvia a conclusione il processo in corso di svolgimento dal maggio scorso in Corte di Assise a Novara per la morte di un’anziana, l’ultraottantenne Lucrezia Paletti, avvenuta sei anni fa tra le mura della Casa famiglia Villa Aurora. Secondo la procura e il medico legale che aveva deposto nella penultima udienza confermando questa tesi, la struttura protetta non sarebbe stata idonea, stando alle normative vigenti, ad ospitare nelle sue stanze persone non autosufficienti. E la vittima, per l’appunto, non lo sarebbe stata, sempre secondo l’accusa.

La richiesta del pm

La scorsa settimana il pubblico ministero Mario Andrigo al termine della requisitoria ha invocato pene per otto anni complessivi (4 anni per il figlio della vittima) nei confronti di quattro delle sei persone finite nei guai – per due ha invece chiesto l’assoluzione per mancanza di prove – perché avrebbero abbandonato quell’anziana cardiopatica cronica e invalida civile, procurandole, a quanto parrebbe, la morte in quella Casa famiglia. Tutte e sei, va detto, erano state rinviate a giudizio per abbandono di incapace dopo l’accoglimento del ricorso presentato dal pm, mentre il gip aveva archiviato (“non luogo a procedere”), sostenendo che non ci fossero elementi per celebrare un processo. Va anche sottolineato che i legali della difesa hanno sostenuto, contrariamente dunque all’accusa e al medico legale, che la donna era in grado di autogestirsi, seppur curata come a domicilio. E anche gli imputati stessi si erano difesi in aula.

La morte di Paletti e l'avvio delle indagini

Il fatto, che aveva destato interesse tra i mass media del Novarese, risale al 29 maggio 2017, quando alla Villa Aurora di Galliate era deceduta, per l’appunto, la novarese Lucrezia Paletti. L’ultraottantenne costretta su una sedia a rotelle, secondo la ricostruzione dell’episodio, sei anni fa era caduta rompendosi il femore: le conseguenze l’avevano poi portata al decesso avvenuto in ospedale. Per gli investigatori ci sarebbe stato un nesso tra la brutta caduta e la morte, considerato come detto che Paletti non sarebbe stata autosufficiente ed avrebbe sofferto, peraltro, di patologie importanti. Nei guai sono così finiti i familiari della donna, il suo medico e il gestore all’epoca della Casa famiglia del Novarese. Chi, insomma, si era presa cura di lei, a vario livello. Oltre ai 4 anni per il figlio, il pm ne ha chiesti 3 per l’amministratore della struttura. Si tornerà in aula, salvo sorprese, entro fine anno per la sentenza.

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