Il caso

Morto dopo la lite iniziata a Castelletto: due rinvii a giudizio

Due ragazzi accusati della sua morte sono stati rinviati a giudizio

Morto dopo la lite iniziata a Castelletto: due rinvii a giudizio
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Morto dopo una lite scoppiata fuori da un locale di Castelletto e finita poi a Vergiate. I due giovani giudicati accusati della sua morte sono stati rinviati a giudizio.

Morto dopo la lite: colpo di scena in tribunale

E’ un colpo di scena importante quello che riguarda la morte di Manuel Cantisani, che perse la vita fuori dalla discoteca Picasso di Vergiate. Era maggio del 2018 quando il ragazzo, 28 anni, morì in seguito a una rissa. Il diverbio con un altro gruppo di ragazzi era iniziato fuori da un locale di Castelletto e poi, dopo qualche ora, i protagonisti della vicenda si erano spostati dall’altra parte del Ticino, nella vicina provincia di Varese. Il ragazzo si era trasferito da poco a Cardano al Campo (Va) con la famiglia, che precedentemente abitava a Lonate Pozzolo. Sabato 19 maggio 2018 era il suo compleanno e il giovane aveva deciso di festeggiarlo in un locale notturno di Castelletto. All’uscita era scoppiata una violenta lite che avrebbe coinvolto anche il gruppo di amici di Manuel. La compagnia si era quindi trasferita a Vergiate. E pare che proprio qui il giovane festeggiato avesse tentato di sedare la rissa scaturita dopo il litigio. Purtroppo però le cose sono andate storte e per cause ancora da chiarire il giovane ha battuto forte la testa sul terreno, probabilmente dopo essere stato investito da un’auto. E’ stato trovato agonizzante dai soccorritori fuori dal locale e poco dopo essere stato portato in ospedale è spirato. Subito dopo la tragedia c’era chi parlava di una semplice caduta a terra e chi invece sottolineava il presunto ruolo di un’auto pirata che avrebbe investito il giovane.

Un anno fa la richiesta di archiviazione

Un anno fa la Procura aveva quindi chiesto l'archiviazione del caso. L'udienza che avrebbe dovuto celebrarsi era stata rinviata. La difesa della famiglia Cantisani aveva chiesto nuove perizie per chiarire le cause della morte e si era opposta all’archiviazione. "Ci sono margini investigativi importanti - spiegava il legale della famiglia, l’avvocato Lorenzo Sozio di Gallarate - che potrebbero far luce su quanto accaduto quella scellerata notte fuori alla discoteca Picasso, insisteremo per l'accoglimento della nostra opposizione all'archiviazione".

Due rinvii a giudizio

E alla fine sembra che la linea difensiva sia stata premiata. A seguito delle ulteriori indagini disposte dal gip di Busto Arsizio, Piera Bossi, la Procura ha stabilito di rinviare a giudizio i due indagati per la morte del giovane. E’ con le accuse di omicidio preterintenzionale e stradale mosse dal pm titolare delle indagini Martina Melita, che i due ragazzi saranno convocati in aula a Busto Arsizio il prossimo 15 aprile, di fronte al giudice Giuseppe Limongelli. "Un primo passo - commenta l’avvocato Sozio - verso la ricerca della verità sulle cause della morte di una giovane vita spezzata, le nuove risultanze probatorie sono state decisive nella richiesta di rinvio a giudizio. La famiglia vuole giustizia, andremo fino in fondo".

 

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