‘Ndrangheta in Piemonte: la Procura chiede il rinvio a giudizio per 23 indagati

‘Ndrangheta in Piemonte: la Procura chiede il rinvio a giudizio per 23 indagati
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NOVARA, Lo scorso luglio erano stati 18 gli arresti scattati nei confronti di una serie di persone reputate dagli inquirenti (la Polizia) affiliate alla ‘ndrangheta. Un’operazione che, denominata ‘Alto Piemonte’ (ve ne avevamo parlato ampiamente all’epoca) e coordinata dai pm Monica Abbatecola e Paolo Toso, aveva permesso di sgominare una cosca che, stando alle indagini, sarebbe stata attiva nelle province di Torino, Biella, Vercelli e Novara. 

L’operazione – coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino - aveva permesso di sgominare la ‘locale’ di Santhià, nel Vercellese. Tra gli episodi contestati un tentato omicidio avvenuto nel 2014 nel Torinese (per la precisione a Volpiano) e il sequestro di persona di un imprenditore, questo avvenuto, invece, sei anni fa a Novara. 15 i soggetti che erano finiti in carcere, una ai domiciliari, le altre due persone, infine, all’obbligo di firma. Furono sequestrate auto, società, immobili e terreni nel Biellese e nel Leccese.Ora la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per i 23 indagati. I reati contestati vanno dall’associazione di tipo mafioso all’estorsione al sequestro di persona, passando per la detenzione e il porto d’armi.

mo.c.

NOVARA, Lo scorso luglio erano stati 18 gli arresti scattati nei confronti di una serie di persone reputate dagli inquirenti (la Polizia) affiliate alla ‘ndrangheta. Un’operazione che, denominata ‘Alto Piemonte’ (ve ne avevamo parlato ampiamente all’epoca) e coordinata dai pm Monica Abbatecola e Paolo Toso, aveva permesso di sgominare una cosca che, stando alle indagini, sarebbe stata attiva nelle province di Torino, Biella, Vercelli e Novara. 

L’operazione – coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino - aveva permesso di sgominare la ‘locale’ di Santhià, nel Vercellese. Tra gli episodi contestati un tentato omicidio avvenuto nel 2014 nel Torinese (per la precisione a Volpiano) e il sequestro di persona di un imprenditore, questo avvenuto, invece, sei anni fa a Novara. 15 i soggetti che erano finiti in carcere, una ai domiciliari, le altre due persone, infine, all’obbligo di firma. Furono sequestrate auto, società, immobili e terreni nel Biellese e nel Leccese.Ora la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per i 23 indagati. I reati contestati vanno dall’associazione di tipo mafioso all’estorsione al sequestro di persona, passando per la detenzione e il porto d’armi.

mo.c.

 

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