Nell’incidente morì la moglie: omegnese assolto
Domenica Bartolo morì a soli 30 anni sullo scooter guidato dal marito, ma l’uomo non ha alcuna responsabilità. E oggi commenta: «E’ la fine di un incubo: nessuno mai ci riporterà Domenica, ma almeno giustizia è stata fatta». E’ stato infatti assolto perché il fatto non costituisce reato, Massimo Borghini, il 44enne di Omegna imputato per omicidio colposo dopo la morte della moglie, allora 30enne. L’incidente mortale si verificò poco dopo le 20 dell’11 settembre 2012 a Gozzano, vicino al semaforo della Baraggia: lo scooter guidato da Borghini - la moglie era seduta dietro - venne violentemente tamponato da una “Citroen C3” guidata da un 43enne di Pettenasco. Lo scontro, molto violento, sbalzò a terra i coniugi. Ad avere la peggio fu la donna, che subì un fortissimo trauma cranico: di lì a poco, purtroppo la morte. Il marito se la cavò con alcune una lesioni. La testimonianza fornita dall’automobilista aveva portato gli inquirenti, in fase di ricostruzione dell’incidente, a ipotizzare un possibile concorso di colpa nei confronti di Borghini. L’uomo, assieme ai famigliari della moglie, si era affidato a “Giesse Risarcimento Danni” di Verbania, società specializzata nel settore, che spiega: «Grazie ad una controperizia realizzata dai nostri consulenti tecnici, siamo riuscita a far scagionare l’imputato da qualsiasi responsabilità, ottenendo anche i dovuti risarcimenti già a pochi mesi di distanza dall’incidente».
p.v.
leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di lunedì 23 maggio
Domenica Bartolo morì a soli 30 anni sullo scooter guidato dal marito, ma l’uomo non ha alcuna responsabilità. E oggi commenta: «E’ la fine di un incubo: nessuno mai ci riporterà Domenica, ma almeno giustizia è stata fatta». E’ stato infatti assolto perché il fatto non costituisce reato, Massimo Borghini, il 44enne di Omegna imputato per omicidio colposo dopo la morte della moglie, allora 30enne. L’incidente mortale si verificò poco dopo le 20 dell’11 settembre 2012 a Gozzano, vicino al semaforo della Baraggia: lo scooter guidato da Borghini - la moglie era seduta dietro - venne violentemente tamponato da una “Citroen C3” guidata da un 43enne di Pettenasco. Lo scontro, molto violento, sbalzò a terra i coniugi. Ad avere la peggio fu la donna, che subì un fortissimo trauma cranico: di lì a poco, purtroppo la morte. Il marito se la cavò con alcune una lesioni. La testimonianza fornita dall’automobilista aveva portato gli inquirenti, in fase di ricostruzione dell’incidente, a ipotizzare un possibile concorso di colpa nei confronti di Borghini. L’uomo, assieme ai famigliari della moglie, si era affidato a “Giesse Risarcimento Danni” di Verbania, società specializzata nel settore, che spiega: «Grazie ad una controperizia realizzata dai nostri consulenti tecnici, siamo riuscita a far scagionare l’imputato da qualsiasi responsabilità, ottenendo anche i dovuti risarcimenti già a pochi mesi di distanza dall’incidente».
p.v.
leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di lunedì 23 maggio