Cronaca

“Non era canapa adatta a estrarre droghe”

“Non era canapa adatta a estrarre droghe”
Cronaca 20 Ottobre 2016 ore 13:22

NOVARA, Non  era  canapa  da  cui estrarre sostanze stupefacenti quella rinvenuta e sequestrata dalla Questura di Novara nei giorni scorsi. La precisazione arriva dal  legittimo proprietario dei 170 kg di arbusti di quella che si  pensava fosse “cannabis  indica”  (pianta dalla quale vengono estratte  prevalentemente sostanze narcotiche come l'hashish e la marijuana). Arbusti ritrovati dalla Volante della Polizia in 24 sacchi dell’immondizia su segnalazione della Polizia penitenziaria, in via Case Sparse, nelle vicinanze della cascina Lugone, nella zona della Bicocca. I sacchi,  aveva precisato, tramite comunicato la questura “erano tutti aperti,  di  vario  colore  e  dimensione, contenenti arbusti ramificati con foglie secche e compatte di  colore verde,  di sostanza verosimilmente stupefacente,  il   cui  peso  complessivo lordo risultava essere di kg. 170”. Spiega  Arben  Cuadari, laureato in chimica e tecnologie farmaceutiche:  «Ho  fondato un’azienda, allo scopo di creare prodotti naturali. Si può coltivare la canapa se si usano semi certificati e registrati al catalogo europeo delle sementi. Quest'anno a Galliate ho coltivato mezzo ettaro di canapa da  fibra. Ho raccolto e messo a essiccare le piante in due  capannoni,  a  Trecate  e Galliate. In quello di Trecate ignoti  si  sono  introdotti  e hanno portato via oltre metà della canapa che era stoccata lì.  Avevo   fatto  regolare  denuncia. Poi ho appreso del ritrovamento dei sacchi tramite il giornale e allora ho contattato la  questura e  dopo accurati accertamenti e il “via libera” del Magistrato ho potuto riprendermi la mia canapa. Si tratta di una canapa certificata dall'UE per il contenuto di THC (cannabinoide psicotropo),  inferiore  allo  0,2%!”.Inutile rubare le piante di Cuadari, perché, come spiega, “ricavare stupefacenti da queste piante è molto complesso e costoso”. Per questo, evidentemente, i ladri, esaminate le piante, le hanno gettate.m.d.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 20 ottobre

NOVARA, Non  era  canapa  da  cui estrarre sostanze stupefacenti quella rinvenuta e sequestrata dalla Questura di Novara nei giorni scorsi. La precisazione arriva dal  legittimo proprietario dei 170 kg di arbusti di quella che si  pensava fosse “cannabis  indica”  (pianta dalla quale vengono estratte  prevalentemente sostanze narcotiche come l'hashish e la marijuana). Arbusti ritrovati dalla Volante della Polizia in 24 sacchi dell’immondizia su segnalazione della Polizia penitenziaria, in via Case Sparse, nelle vicinanze della cascina Lugone, nella zona della Bicocca. I sacchi,  aveva precisato, tramite comunicato la questura “erano tutti aperti,  di  vario  colore  e  dimensione, contenenti arbusti ramificati con foglie secche e compatte di  colore verde,  di sostanza verosimilmente stupefacente,  il   cui  peso  complessivo lordo risultava essere di kg. 170”. Spiega  Arben  Cuadari, laureato in chimica e tecnologie farmaceutiche:  «Ho  fondato un’azienda, allo scopo di creare prodotti naturali. Si può coltivare la canapa se si usano semi certificati e registrati al catalogo europeo delle sementi. Quest'anno a Galliate ho coltivato mezzo ettaro di canapa da  fibra. Ho raccolto e messo a essiccare le piante in due  capannoni,  a  Trecate  e Galliate. In quello di Trecate ignoti  si  sono  introdotti  e hanno portato via oltre metà della canapa che era stoccata lì.  Avevo   fatto  regolare  denuncia. Poi ho appreso del ritrovamento dei sacchi tramite il giornale e allora ho contattato la  questura e  dopo accurati accertamenti e il “via libera” del Magistrato ho potuto riprendermi la mia canapa. Si tratta di una canapa certificata dall'UE per il contenuto di THC (cannabinoide psicotropo),  inferiore  allo  0,2%!”.Inutile rubare le piante di Cuadari, perché, come spiega, “ricavare stupefacenti da queste piante è molto complesso e costoso”. Per questo, evidentemente, i ladri, esaminate le piante, le hanno gettate.m.d.

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