Novara: ancora tensioni e violenza al pronto soccorso
Un paziente ha dato in escandescenze facendo diversi danni, a fermarlo una guardia giurata che è stata colpita da un pugno diretto a un dottore
Ancora un’aggressione ai danni del personale medico ospedaliero nel Novarese.
Novara: ancora tensioni e violenza al pronto soccorso
L’ultimo episodio è avvenuto nella notte fra domenica 3 e lunedì 4 novembre. In uno dei box del pronto soccorso dell’ospedale “Maggiore” di Novara era in corso una visita da parte di un medico psichiatra a un paziente di circa trent'anni, di nazionalità straniera, che a un certo punto, ha dato in escandescenze, scagliandosi contro il dottore che lo stava visitando e il collega che lo affiancava.
L’uomo, descritto di corporatura robusta, dopo aver iniziato ad agitarsi e urlare avrebbe divelto dal muro un dispensatore di gel disinfettante lanciandolo contro il medico, fortunatamente senza colpirlo.
Il bilancio della notte movimentata è di vetri rotti, porte danneggiate, un persona computer, arredi, suppellettili distrutti. Per la Guardia Giurata una prognosi di tre giorni per le lesioni riportate.
L'intervento della guardia giurata, e non è il primo
Nel frattempo un’infermiera, presente in un altro box, ha chiamato la Guardia giurata in servizio notturno. Francesco Capodiferro, 36 anni, che non è nuovo a vivere simili esperienze. La sera del 31 gennaio del 2023 era di servizio in ospedale, dove la sua azienda “Civis Centro Italiano di vigilanza interna e stradale” gestisce il servizio di sicurezza, e aveva bloccato l’autore di un’altra aggressione, tanto da meritarsi un encomio scritto.
Non è un caso, perché Capodiferro, come spiega lui stesso, è «spesso in servizio notturno al Pronto soccorso, dove fatti violenti ne succedono, ma fortunatamente, raramente come quello del gennaio 2023 o quello di domenica».
La scorsa notte, chiamato dall'infermiera, il vigilante si è frapposto tra il paziente che inveiva e faceva andare i pugni e il medico, rimediando un forte il colpo tra spalla ed emicostato.
Sul Corriere di Novara in edicola fino a mercoledì 13 novembre il racconto completo di quei momenti.
Perchè non creare una zona cuscinetto per queste situazioni !!!. Non si può permettere che chiunque arrivi in stato d'alterazione psichica, indotta da stupefacenti, alcool o altro che ne alteri i neuroni cerebrali già bacati di base, si accanisca contro medici, infermieri e arredi. Arredi da non intendersi il semplice tavolino o sedia, ma le sofisticate apparecchiature mediche: preziose e costose. Dispositivi non rimpiazzabili cosi' damblè nel giro di qualche ora, che manterrebbero un pronto soccorso sguarnito da ausili vitali nella diagnostica. I nostri medici, i nostri infermieri ( ora più che mai un bene sociale, prezioso più dell'oro) che nella loro professionalità sanno riconoscere questi tipi di individui in alterazione, da tenersi già alla reception DEA in altra sala; questa scarna negli arredi e da sofisticate apparecchiature, non meno rafforzata nella sorveglianza onde evitare accessi all'interno la vera sala visita Dea..