Nuova legge sulle cave presentata in Regione
NOVARA - Porre il Piemonte in una posizione di avanguardia rispetto alla gestione di uno sei settori più complessi, quello delle attività estrattive.
E’ l’obiettivo della proposta di legge “Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave”, che abrogherebbe la precedente legge regionale n°69 del 22 novembre 1978, presentata oggi giovedì 22 ottobre.
“La necessità di un diverso approccio e una visione attuale del settore, che superasse una normativa obsoleta, legata ad un contesto di grande richiesta di materie e basata sul presupposto culturale che le risorse dell’ambiente fossero completamente a disposizione dell’uomo per lo sfruttamento. Queste – spiega il consigliere regionale novarese Domenico Rossi, primo firmatario della proposta - sono le ragioni che ci hanno spinto a lavorare su questa proposta”. “Era un impegno prioritario che mi sono preso con i cittadini - aggiunge Rossi - occuparmi di questo tema e portarlo al centro del dibattito e dell'attenzione dell'assemblea regionale”. “Ora il testo farà il suo iter legislativo – spiega il capogruppo del Partito Democratico Davide Gariglio – siamo aperti ai contributi di tutti e sono convinto che grazie ad un'ampia condivisione e che diventerà presto legge”.
Una legge quadro, attesa in Piemonte da 37 anni, per ridisegnare un settore, dando priorità alla programmazione delle attività estrattive, in equilibrio tra attività produttive, rispetto ambientale e norme urbanistiche, ma anche alla massima riduzione del consumo di suolo contestualmente all'aumento del riciclo di inerti, senza dimenticare la previsione di una serie di strumenti che tendono a limitare gli effetti negativi sull'ambiente e i comportamenti illeciti.
mo.c.
NOVARA - Porre il Piemonte in una posizione di avanguardia rispetto alla gestione di uno sei settori più complessi, quello delle attività estrattive.
E’ l’obiettivo della proposta di legge “Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave”, che abrogherebbe la precedente legge regionale n°69 del 22 novembre 1978, presentata oggi giovedì 22 ottobre.
“La necessità di un diverso approccio e una visione attuale del settore, che superasse una normativa obsoleta, legata ad un contesto di grande richiesta di materie e basata sul presupposto culturale che le risorse dell’ambiente fossero completamente a disposizione dell’uomo per lo sfruttamento. Queste – spiega il consigliere regionale novarese Domenico Rossi, primo firmatario della proposta - sono le ragioni che ci hanno spinto a lavorare su questa proposta”. “Era un impegno prioritario che mi sono preso con i cittadini - aggiunge Rossi - occuparmi di questo tema e portarlo al centro del dibattito e dell'attenzione dell'assemblea regionale”. “Ora il testo farà il suo iter legislativo – spiega il capogruppo del Partito Democratico Davide Gariglio – siamo aperti ai contributi di tutti e sono convinto che grazie ad un'ampia condivisione e che diventerà presto legge”.
Una legge quadro, attesa in Piemonte da 37 anni, per ridisegnare un settore, dando priorità alla programmazione delle attività estrattive, in equilibrio tra attività produttive, rispetto ambientale e norme urbanistiche, ma anche alla massima riduzione del consumo di suolo contestualmente all'aumento del riciclo di inerti, senza dimenticare la previsione di una serie di strumenti che tendono a limitare gli effetti negativi sull'ambiente e i comportamenti illeciti.
mo.c.