Nuove scosse di terremoto, il racconto di un novarese a Roma

Nuove scosse di terremoto, il racconto di un novarese a Roma
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Questa mattina sono state registrate altre tre potenti scosse di terremoto nel centro Italia, con epicentro ancora una volta vicino ad Amatrice, tra L'Aquila e Rieti, a una profondità di 10 km.

Secondo le stime dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la magnitudo è stata intorno al grado 5,5. Il sisma è stato avvertito distintamente anche a Roma, dove si è trasferito da qualche mese per lavoro il novarese Paolo Sarmenghi: “Mi trovavo in ufficio insieme ai colleghi quando abbiamo sentito la prima scossa (alle 10.24, ndr) – racconta - ero in piedi vicino al termosifone e ho visto la mia sedia, che ha sotto le rotelle, spostarsi, il tavolo tremare, l’acqua nelle bottigliette ondeggiare così come lo schermo del computer. Anche se non è caduto niente e nessuno si è fatto male, l’accaduto mi ha fatto parecchia impressione e ci sono stati attimi di panico. Sembrava fosse passato tutto poi sono arrivate le altre due scosse (alle 11.14 e alle 11.25, ndr), che ci sono sembrate più forti e più lunghe della prima e allora abbiamo deciso di uscire fuori (nella foto), come anche hanno fatto le persone negli altri uffici, non solo nel nostro palazzo ma anche in tanti altri nella capitale. Il nostro ufficio si trova al quarto piano, quelli del sesto e ultimo piano dell’edificio hanno deciso di non rientrare. Io sono poi rientrato insieme alla stagista, le altre colleghe sono andate tutte a prendere i loro figli che erano stati fatti evacuare dalle scuole. La metropolitana è stata chiusa e sostituita con autobus”. Nessuna brutta conseguenza sembra quindi per Roma a parte appunto il grande spavento e i disagi causati dal rallentamento dei mezzi di trasporto e dalla sospensione di molte attività non solo scolastiche. Anche tutti i caselli dell’A24 che collegano Roma, L’Aquila e Teramo sono stati chiusi per verificare la presenza di eventuali danni causati dalle scosse. Ricordiamo i numeri utili per avere informazioni: Protezione civile 800.840.840, sala operativa della Regione Lazio 803.555.

v.s. 

Questa mattina sono state registrate altre tre potenti scosse di terremoto nel centro Italia, con epicentro ancora una volta vicino ad Amatrice, tra L'Aquila e Rieti, a una profondità di 10 km.

Secondo le stime dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la magnitudo è stata intorno al grado 5,5. Il sisma è stato avvertito distintamente anche a Roma, dove si è trasferito da qualche mese per lavoro il novarese Paolo Sarmenghi: “Mi trovavo in ufficio insieme ai colleghi quando abbiamo sentito la prima scossa (alle 10.24, ndr) – racconta - ero in piedi vicino al termosifone e ho visto la mia sedia, che ha sotto le rotelle, spostarsi, il tavolo tremare, l’acqua nelle bottigliette ondeggiare così come lo schermo del computer. Anche se non è caduto niente e nessuno si è fatto male, l’accaduto mi ha fatto parecchia impressione e ci sono stati attimi di panico. Sembrava fosse passato tutto poi sono arrivate le altre due scosse (alle 11.14 e alle 11.25, ndr), che ci sono sembrate più forti e più lunghe della prima e allora abbiamo deciso di uscire fuori (nella foto), come anche hanno fatto le persone negli altri uffici, non solo nel nostro palazzo ma anche in tanti altri nella capitale. Il nostro ufficio si trova al quarto piano, quelli del sesto e ultimo piano dell’edificio hanno deciso di non rientrare. Io sono poi rientrato insieme alla stagista, le altre colleghe sono andate tutte a prendere i loro figli che erano stati fatti evacuare dalle scuole. La metropolitana è stata chiusa e sostituita con autobus”. Nessuna brutta conseguenza sembra quindi per Roma a parte appunto il grande spavento e i disagi causati dal rallentamento dei mezzi di trasporto e dalla sospensione di molte attività non solo scolastiche. Anche tutti i caselli dell’A24 che collegano Roma, L’Aquila e Teramo sono stati chiusi per verificare la presenza di eventuali danni causati dalle scosse. Ricordiamo i numeri utili per avere informazioni: Protezione civile 800.840.840, sala operativa della Regione Lazio 803.555.

v.s. 

 

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