Occhio alle “truffe del parente incidentato”
NOVARA 12 MARZO Attenzione alle “truffe del parente incidentato”, un classico che nelle ultime ore è tornato alla ribalta con due casi segnalati (e per fortuna sventati). Vanno raccontati, al fine di mettere in guardia, di tenere alta l’attenzione: mai fidarsi di sconosciuti, e al minimo dubbio telefonare ai numeri di pronto intervento. L’altro giorno a casa di una coppia è arrivata la chiamata di un tizio che si è qualificato come “carabiniere”. Avvertiva che il figlio dei due aveva causato un grave incidente, e per questo era stato arrestato. Serviva, e subito - spiegava il “carabiniere” - parecchio denaro per far uscire il congiunto. La coppia avrebbe dovuto prepararlo: di lì a poco sarebbe passato un avvocato a ritirarlo, avvocato che avrebbe poi sistemato il tutto. Provvidenzialmente a far sfumare la truffa è stata una telefonata, questa volta fatta poco dopo dalla coppia al 113, per chiedere come stesse il figlio. Ebbene, il castello costruito dal truffatore è subito crollato, e nessuno si è poi presentato a ritirare il denaro. Indaga la Polizia.
Nel mirino, con modalità praticamente identiche, anche un anziano, che sostanzialmente ci era purtroppo cascato. A salvarlo, in questo caso, la badante e una telefonata di quest’ultima al 113. L’anziano aveva preparato il denaro, e qualcuno si era presentato nel palazzo dove l’uomo abita, solo che la badante si è insospettita e ha subito telefonato alla Polizia. Il malvivente ha mangiato la foglia e se l’è data a gambe.
Dunque massima attenzione, e al minimo sospetto digitare il 112 o il 113.
Paolo Viviani
NOVARA - Attenzione alle “truffe del parente incidentato”, un classico che nelle ultime ore è tornato alla ribalta con due casi segnalati (e per fortuna sventati). Vanno raccontati, al fine di mettere in guardia, di tenere alta l’attenzione: mai fidarsi di sconosciuti, e al minimo dubbio telefonare ai numeri di pronto intervento. L’altro giorno a casa di una coppia è arrivata la chiamata di un tizio che si è qualificato come “carabiniere”. Avvertiva che il figlio dei due aveva causato un grave incidente, e per questo era stato arrestato. Serviva, e subito - spiegava il “carabiniere” - parecchio denaro per far uscire il congiunto. La coppia avrebbe dovuto prepararlo: di lì a poco sarebbe passato un avvocato a ritirarlo, avvocato che avrebbe poi sistemato il tutto. Provvidenzialmente a far sfumare la truffa è stata una telefonata, questa volta fatta poco dopo dalla coppia al 113, per chiedere come stesse il figlio. Ebbene, il castello costruito dal truffatore è subito crollato, e nessuno si è poi presentato a ritirare il denaro. Indaga la Polizia.
Nel mirino, con modalità praticamente identiche, anche un anziano, che sostanzialmente ci era purtroppo cascato. A salvarlo, in questo caso, la badante e una telefonata di quest’ultima al 113. L’anziano aveva preparato il denaro, e qualcuno si era presentato nel palazzo dove l’uomo abita, solo che la badante si è insospettita e ha subito telefonato alla Polizia. Il malvivente ha mangiato la foglia e se l’è data a gambe.
Dunque massima attenzione, e al minimo sospetto digitare il 112 o il 113.
Paolo Viviani