Omicidio di Gisella: convalidato l’arresto, Ilahi resta in carcere

Omicidio di Gisella: convalidato l’arresto, Ilahi resta in carcere
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NOVARA, Arresto convalidato lunedì in carcere a Novara per Bilel Ilahi, il 28enne tunisino fermato venerdì quale presunto assassino della moglie Gisella Purpura, 40 anni, che abitava nello stabile di corso Cavour, da dove è uscita sanguinante per chiedere aiuto, cadendo a terra e morendo pochi istanti dopo. L’uomo, anche nell’interrogatorio in carcere, ha confermato la versione già esposta al pm in Questura, dove era stato condotto dopo che gli agenti l’avevano prelevato dall’alloggio al secondo piano della palazzina di corso Cavour. Ossia di non aver ucciso Gisella e, anzi, di essersi trovato in una stanza attigua, ma non con lei. Stando alla sua versione, si sarebbe accorto della donna sanguinante solo una volta ritornato nella stanza, con lei che correva giù per le scale. “All’inizio le è parsa non grave, poi, guardando giù, l’ha vista a terra e ha chiamato i soccorsi – spiega l’avvocato Maria Teresa Bizzozero, difensore d’ufficio che lo sta assistendo – E’ stata confermata, per Ilahi, la misura cautelare del carcere. Ora valutiamo se ricorrere al Riesame”. Per capire qualcosa di più si attendono gli accertamenti tecnici sul coltello e l’esito dell’autopsia, prevista per mercoledì.mo.c.
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 28 luglio

NOVARA, Arresto convalidato lunedì in carcere a Novara per Bilel Ilahi, il 28enne tunisino fermato venerdì quale presunto assassino della moglie Gisella Purpura, 40 anni, che abitava nello stabile di corso Cavour, da dove è uscita sanguinante per chiedere aiuto, cadendo a terra e morendo pochi istanti dopo. L’uomo, anche nell’interrogatorio in carcere, ha confermato la versione già esposta al pm in Questura, dove era stato condotto dopo che gli agenti l’avevano prelevato dall’alloggio al secondo piano della palazzina di corso Cavour. Ossia di non aver ucciso Gisella e, anzi, di essersi trovato in una stanza attigua, ma non con lei. Stando alla sua versione, si sarebbe accorto della donna sanguinante solo una volta ritornato nella stanza, con lei che correva giù per le scale. “All’inizio le è parsa non grave, poi, guardando giù, l’ha vista a terra e ha chiamato i soccorsi – spiega l’avvocato Maria Teresa Bizzozero, difensore d’ufficio che lo sta assistendo – E’ stata confermata, per Ilahi, la misura cautelare del carcere. Ora valutiamo se ricorrere al Riesame”. Per capire qualcosa di più si attendono gli accertamenti tecnici sul coltello e l’esito dell’autopsia, prevista per mercoledì.mo.c.
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