Operazione dei Carabinieri sui centri massaggi cinesi: 39 denunciati

Operazione dei Carabinieri sui centri massaggi cinesi: 39 denunciati
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NOVARA - Ventuno mesi di indagine, undici strutture sequestrate più o meno in ogni quartiere di Novara, 39 persone denunciate (30 cinesi e 9 italiane), 64 clienti identificati provenienti dalle province di Novara, Alessandria, Vercelli, Milano e Varese. 

Sono alcuni dei numeri dell’operazione portata avanti dai Carabinieri di Novara, e ancora in corso, che ha condotto alla chiusura e sequestro di tutti gli undici centri massaggi cinesi presenti in città, strutture al cui interno, come scoperto dalle indagini dei militari, veniva svolta attività di estetista senza la prescritta abilitazione e venivano erogate prestazioni sessuali a pagamento. Diverse le chiusure negli scorsi mesi, l’ultima la settimana passata in corso Vercelli al “Tuinà Yan Yang”. In passato un’altra struttura in corso Vercelli e poi in corso Trieste, corso Torino, via Pontida, via Marconi, viale Dante.

Stamattina, al comando provinciale dell’Arma, il comandante provinciale, colonnello Giovanni Spirito, il comandante della Compagnia di Novara, maggiore Silvio Mele, e il comandante del Nucleo operativo radiomobile, tenente Domenico Cerminara, hanno illustrato i risultati dell’indagine.

Come anticipato, l’ultima chiusura la settimana scorsa, quando tre persone, tutte di origine cinese, sono state denunciate per i reati di “esercizio abusivo di una professione” ed “esercizio di casa di prostituzione” in violazione della L. 75/58, meglio nota come “Legge Merlin”. Ad oggi, a Novara, non è più attivo nessun tipo di locale del genere. Nessuno, tra l’altro, dei locali chiusi, ha sinora richiesto di poter aprire.

Un’operazione, quindi, contro la prostituzione indoor. Le persone denunciate sono state anche segnalate alle competenti Questure quali persone «socialmente pericolose» in funzione del rinnovo del permesso di soggiorno di cui alcune sono titolari. Gli italiani denunciati sono tutte donne diplomate estetiste che, dietro compenso, assumevano l’incarico di “Direttore Tecnico” per consentire l’apertura dell’impresa ma, in realtà, non erano mai presenti durante gli orari di apertura così come previsto dalle leggi nazionali e regionali. L’età media dei clienti è 45 anni. Alcuni hanno ammesso cosa avveniva nel locale, altri no. Questi ultimi sono stati denunciati per favoreggiamento.

I principali reati contestati ai gestori sono “esercizio casa di prostituzione” e “Reclutamento di prostitute”, “Falso in atto pubblico”, “Esercizio abusivo di una professione”. Il volume d’affari annuo totale è stimabile, in base alla documentazione rinvenuta, in circa 700mila euro, in gran parte non dichiarati

mo.c.

 

Per saperne di più, leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola sabato 25 aprile


NOVARA - Ventuno mesi di indagine, undici strutture sequestrate più o meno in ogni quartiere di Novara, 39 persone denunciate (30 cinesi e 9 italiane), 64 clienti identificati provenienti dalle province di Novara, Alessandria, Vercelli, Milano e Varese. 

Sono alcuni dei numeri dell’operazione portata avanti dai Carabinieri di Novara, e ancora in corso, che ha condotto alla chiusura e sequestro di tutti gli undici centri massaggi cinesi presenti in città, strutture al cui interno, come scoperto dalle indagini dei militari, veniva svolta attività di estetista senza la prescritta abilitazione e venivano erogate prestazioni sessuali a pagamento. Diverse le chiusure negli scorsi mesi, l’ultima la settimana passata in corso Vercelli al “Tuinà Yan Yang”. In passato un’altra struttura in corso Vercelli e poi in corso Trieste, corso Torino, via Pontida, via Marconi, viale Dante.

Stamattina, al comando provinciale dell’Arma, il comandante provinciale, colonnello Giovanni Spirito, il comandante della Compagnia di Novara, maggiore Silvio Mele, e il comandante del Nucleo operativo radiomobile, tenente Domenico Cerminara, hanno illustrato i risultati dell’indagine.

Come anticipato, l’ultima chiusura la settimana scorsa, quando tre persone, tutte di origine cinese, sono state denunciate per i reati di “esercizio abusivo di una professione” ed “esercizio di casa di prostituzione” in violazione della L. 75/58, meglio nota come “Legge Merlin”. Ad oggi, a Novara, non è più attivo nessun tipo di locale del genere. Nessuno, tra l’altro, dei locali chiusi, ha sinora richiesto di poter aprire.

Un’operazione, quindi, contro la prostituzione indoor. Le persone denunciate sono state anche segnalate alle competenti Questure quali persone «socialmente pericolose» in funzione del rinnovo del permesso di soggiorno di cui alcune sono titolari. Gli italiani denunciati sono tutte donne diplomate estetiste che, dietro compenso, assumevano l’incarico di “Direttore Tecnico” per consentire l’apertura dell’impresa ma, in realtà, non erano mai presenti durante gli orari di apertura così come previsto dalle leggi nazionali e regionali. L’età media dei clienti è 45 anni. Alcuni hanno ammesso cosa avveniva nel locale, altri no. Questi ultimi sono stati denunciati per favoreggiamento.

I principali reati contestati ai gestori sono “esercizio casa di prostituzione” e “Reclutamento di prostitute”, “Falso in atto pubblico”, “Esercizio abusivo di una professione”. Il volume d’affari annuo totale è stimabile, in base alla documentazione rinvenuta, in circa 700mila euro, in gran parte non dichiarati

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mo.c.

 

Per saperne di più, leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola sabato 25 aprile

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