25 aprile a novara

«Ora, come allora, portare il Paese alla rinascita»

«Nei momenti duri come questo è fondamentale ricordare i valori della Resistenza». 

«Ora, come allora, portare il Paese alla rinascita»
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Anche questo 25 Aprile 2020 sia, come 75 anni fa,  un'occasione per portare il Paese alla rinascita. Questa mattina, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, si è recato al cortile del Broletto per la deposizione della corona al monumento in occasione della Festa della Liberazione. Presente, insieme al primo cittadino, la presidente provinciale di Anpi Michela Cella.

«Oggi come allora si lotta per portare il Paese alla rinascita»

«E’ un 25 aprile del tutto anomalo rispetto al solito – spiega  Canelli – Le restrizioni e i divieti dovuti all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo non ci ha permesso di celebrare, come ogni anno, questa importante festività. In un momento come questo, il mio ringraziamento è rivolto a tutti coloro che, con grande impegno e spirito di sacrificio, stanno contribuendo a superare questo periodo per riconquistare quella libertà cui eravamo abituati prima di questo virus. Difficile non vedere analogie con quel lontano periodo: persone che fanno grandi sacrifici e lottano per superare le difficoltà e portare il nostro Paese alla rinascita e alla ripartenza».

«Libertà e sacrificio per sè e per gli altri»

«Mai come quest’anno, nel quale ricorre il settantacinquesimo anniversario della Liberazione, vorremmo che durante le celebrazioni venisse dimostrata reale unità del Paese rispetto ai valori che in questa giornata vengono ricordati, tenendo viva la memoria, ma anche evitando contrapposizioni e polemiche, perché è quanto di cui meno abbiamo bisogno in questo momento – aggiunge il presidente della Provincia di Novara Federico Binatti - 25 aprile significa, oltre a libertà, anche sacrificio e impegno per sé e, soprattutto, per gli altri. Questi sono i valori che, ogni giorno da due mesi a questa parte, l’Italia tocca con mano da parte di diverse categorie: medici, infermieri, addetti alle pulizie negli ospedali e nelle strutture sanitarie, dipendenti pubblici, personale dei trasporti, volontari delle associazioni, forze dell’ordine, lavoratori di aziende che hanno comunque stretto i denti e proseguito nella loro attività. Anche il loro esempio e la loro generosità resteranno nel nostro patrimonio e nella Storia del nostro Paese».

«Il 25 aprile resterà sempre la festa della Liberazione»

«L’antifascismo deve continuare a vivere nei nostri cuori - conclude Michela Cella, Anpi Novara - perché nel mondo il fascismo, la violenza, il razzismo, la prevaricazione e l’ingiustizia sembrano sempre voler rialzare la testa. Il 25 aprile è e resterà la Festa della Liberazione dal nazifascismo. E’ la Festa che celebra l’impegno di un popolo, unito nella volontà di un riscatto, motivato e spinto dalla forza delle idee di Libertà e Democrazia, che ha saputo dare il meglio di sé nel periodo più buio della nostra storia contemporanea con sacrificio e spirito di abnegazione. Noi siamo fatti così e dobbiamo ricordarcelo, sempre: nei momenti peggiori sappiamo dare il meglio e avere grandi slanci di solidarietà e altruismo. Nei momenti duri, durissimi, come quello che stiamo attraversando che ha e avrà conseguenze per il nostro Paese e non solo, ricordare che la Libertà e la Democrazia di cui godiamo sono nate dalle persone e dai valori umani che animarono la Resistenza e che sono scolpiti nella nostra Costituzione è fondamentale. Ci deve servire a ricordare e ad acquisire la consapevolezza che il senso di responsabilità e il non pensare solo a se stessi, ma al bene di tutti e per tutti sono le più potenti armi di riscatto di ciascuna comunità».

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