Ospedale SS. Trinità: aperto il cantiere
Interventi per consentire l'ampliamento dell'area emergenziale del nosocomio di Borgomanero
E’ un cantiere aperto l’Ospedale Ss. Trinità di Borgomanero dove le ruspe sono entrate in azione per consentire l’ampliamento dell’area emergenziale. L’intervento, effettuato in ottemperanza al DL 34/2020 riguarda la riorganizzazione della rete ospedaliera e venne varato dal Governo per meglio affrontare il Covid. Comporterà un impegno di spesa di poco più di 2 milioni di euro di cui 970.000 a carico dell’Asl NO. La presentazione dei lavori ha avuto luogo mercoledì mattina.
Si è partiti lo scorso anno
«Nel novembre 2022 – ha spiegato il direttore del presidio ospedaliero Arabella Fontana – sono stati avviati i lavori di ampliamento dei Reparti di anestesia e rianimazione e Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza con la realizzazione di ulteriori 4 posti letto di terapia intensiva che si aggiungono ai sei già esistenti e di 4 posti letto di terapia sub intensiva per il DEA/Pronto soccorso». «L’intervento – ha detto il dottor Davide Colombo, primario di anestesia e rianimazione – andrà ad interessare una superficie complessiva di circa 700 mq. equamente ripartita su due piani di cui: al piano terra è previsto l’ampliamento del Dea, verranno ricavati quattro posti letto di terapia semintensiva e altri 6 di DEA, oltre a vari locali accessori; al primo piano si procederà all’ampliamento della rianimazione e verranno realizzati quattro posti letto di terapia intensiva mentre in altri locali troveranno posto gli studi medici». «Le nuove aree, poste su due livelli diversi - ha evidenziato l’architetto Silvano Bonelli, responsabile della Struttura tecnico patrimoniale dell’Azienda sanitaria - saranno strettamente collegate tra loro, ma garantiranno una indispensabile separazione ed autonomia rispetto agli altri reparti ospedalieri per gestire la necessaria sicurezza anche per contrastare la pandemia».
La grande importanza del nosocomio
L’Ospedale Ss. Trinità riveste una grande importanza nell’ambito della sanità novarese cui fa capo un bacino d’utenza di oltre 150.000 persone diverse delle quali provenienti anche dalla Valsesia (provincia di Vercelli) e dalla vicina Lombardia. «Lo scorso anno – spiega il dottor Claudio Didino, Direttore del Dipartimento di emergenza e accettazione – gli accessi al pronto soccorso sono stati 44000 con una media giornaliera di 120 pazienti. Al pronto soccorso ci sono 12 medici, due in meno rispetto alla pianta organica, 42 infermieri e 12 Oss. I codici “rossi” quelli più gravi rappresentano il 2%, il 10% sono i “gialli”, il 20% gli “azzurri”, il 58% i “verdi” e il 10% quelli “bianchi” che potrebbero essere trattati rivolgendosi al proprio medico di famiglia». «L’ampliamento dei reparti di anestesia e rianimazione e medicina e chirurgia e d’accettazione e d’urgenza – sottolinea il Direttore Generale dell’Asl Angelo Penna – rappresentano un ulteriore tassello per garantire una sanità sempre più efficiente e di qualità e per affrontare le emergenze sanitarie».