“Papà sta picchiando la mamma”: condannato 42enne novarese

“Papà sta picchiando la mamma”: condannato 42enne novarese
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NOVARA, Due mesi di reclusione per minaccia aggravata. Si è concluso così mercoledì mattina, in Tribunale a Novara, il processo a carico di un 42enne novarese.

L’uomo era stato protagonista lo scorso 17 marzo di un episodio avvenuto alla periferia di S. Agabio. La figlia della compagna aveva chiamato i Carabinieri, perché il 42enne pare stesse distruggendo tutto quanto si trovava a portata di mano, suppellettili e quant’altro. Un primo intervento era stato fatto dai Carabinieri di Trecate, che, dopo aver visto la situazione tornata alla normalità, erano rientrati. Poco dopo però una nuova chiamata della ragazza e così i militari, insieme a quelli di Novara, sono tornati sul posto. “Venite a casa mia – aveva detto al telefono l’adolescente – Sta distruggendo tutto e picchia mamma”. Alla compagna aveva urlato che l’avrebbe ammazzata. All’arrivo dei carabinieri, poi, come raccontato in aula da un militare, si era fatto trovare già con abiti e altro per andare in carcere. “Arrestatemi – aveva detto – o qui la ammazzo, ammazzo tutti”. In aula anche la compagna, che ha perdonato il 42enne, trascorrendoci assieme anche le vacanze in Sicilia quest’estate. “Aveva bevuto, per questo era così agitato. Mi ha dato una sberla, ma non mi maltrattava. Era per lui un periodo difficile”.

Il Tribunale monocratico, valutando i precedenti dell’uomo (tra cui una condanna per maltrattamenti a poco più di un anno e una condanna per un delitto commesso in Sicilia a fine anni ’90), l’hanno condannato a due mesi.

mo.c.

NOVARA, Due mesi di reclusione per minaccia aggravata. Si è concluso così mercoledì mattina, in Tribunale a Novara, il processo a carico di un 42enne novarese.

L’uomo era stato protagonista lo scorso 17 marzo di un episodio avvenuto alla periferia di S. Agabio. La figlia della compagna aveva chiamato i Carabinieri, perché il 42enne pare stesse distruggendo tutto quanto si trovava a portata di mano, suppellettili e quant’altro. Un primo intervento era stato fatto dai Carabinieri di Trecate, che, dopo aver visto la situazione tornata alla normalità, erano rientrati. Poco dopo però una nuova chiamata della ragazza e così i militari, insieme a quelli di Novara, sono tornati sul posto. “Venite a casa mia – aveva detto al telefono l’adolescente – Sta distruggendo tutto e picchia mamma”. Alla compagna aveva urlato che l’avrebbe ammazzata. All’arrivo dei carabinieri, poi, come raccontato in aula da un militare, si era fatto trovare già con abiti e altro per andare in carcere. “Arrestatemi – aveva detto – o qui la ammazzo, ammazzo tutti”. In aula anche la compagna, che ha perdonato il 42enne, trascorrendoci assieme anche le vacanze in Sicilia quest’estate. “Aveva bevuto, per questo era così agitato. Mi ha dato una sberla, ma non mi maltrattava. Era per lui un periodo difficile”.

Il Tribunale monocratico, valutando i precedenti dell’uomo (tra cui una condanna per maltrattamenti a poco più di un anno e una condanna per un delitto commesso in Sicilia a fine anni ’90), l’hanno condannato a due mesi.

mo.c.

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