Parkour in San Graziano: "Non accostateci ai vandali"

Parkour in San Graziano, l'associazione risponde prontamente alle accuse mosse sul web. "Non abbiamo danneggiato nulla e ci siamo subito spostati".
Parkour in San Graziano, la replica degli organizzatori
Il 20 maggio ad Arona si è tenuta una manifestazione di Parkour (da poco sport ufficialmente riconosciuto dal CONI) denominata “SpringWave”, raduno stagionale dell’associazione.
L’evento ha avuto durata di una giornata, con diversi spostamenti e sessioni di allenamento, con un numero di partecipanti di circa 80 ragazze e ragazzi, con età dai 12 a oltre 40 anni.
"Per la pratica del parkour non sono richieste strutture apposite, ma il tutto si svolge in un contesto urbano sfruttando l’architettura della città per creare uno spazio creativo e di allenamento. La nostra filosofia è di impatto zero, senza occupare suolo pubblico o sfruttare nessuna risorsa del territorio ci integriamo con quanto è presente.
I ragazzi che partecipavano all’evento, nel momento dell’episodio era presente un gruppo di Padova. Non erano a conoscenza e non hanno valutato correttamente il valore delle statue suddette. Anche perché nessun particolare segnale della loro valenza è presente in loco. Ciò nonostante appena la cosa è stata contestata si sono subito scusati e hanno prontamente identificato la zona come “off limits”, per loro e per tutti gli altri partecipanti.
Nessun danno materiale è stato riportato, in caso contrario saremmo stati prontamente disponibili a ripagare quanto danneggiato.
Alla richiesta delle Autorità di spostarci dall’intera piazza nessuna dimostranza o contestazione è stata avanzata. Ci siamo semplicemente spostati dimostrando collaborazione e reciproco supporto.
"Non siamo vandali"
"Piazza San Graziano è purtroppo luogo di situazioni poco piacevoli da tempo, e l’evento è stato erroneamente accostato ad atteggiamenti antisociali e degradanti. Le bottiglie di vetro rotte incastrate tra i san pietrini e le bottiglie di plastica, ragazzini e ragazzoni del sabato sera a bivaccare in “Sangra”, escrementi nelle poche aiuole.
Siamo sicuri che un’attività come il parkour sia assolutamente positiva e di contrasto ad atteggiamenti degradanti per se stessi e l’ambiente che ci circonda.
Se l’Amministrazione lo ritenesse necessario o semplicemente piacevole, ci mettiamo a disposizione per un allenamento gratuito e un momento di confronto aperto a tutti. Per dimostrare con la pratica cosa sia il parkour e come possa essere felicemente e rispettosamente integrato nel nostro tessuto urbano".