Passavano l’esame per la patente con l’aiuto via auricolare Bluetooth: in 19 a processo

Passavano l’esame per la patente con l’aiuto via auricolare Bluetooth: in 19 a processo
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NOVARA, In diciannove alla sbarra, in Tribunale a Novara, per un sistema, un vero e proprio stratagemma, che consentiva di ottenere patenti con il trucco, ossia con un aiuto che giungeva dall’esterno. La prima udienza si è svolta venerdì. A processo sono arrivati, dopo l’udienza preliminare, un gruppo di stranieri, essenzialmente indiani e pakistani. Altri imputati (all’inizio erano 26) hanno optato di essere giudicati con riti alternativi e l’udienza, per loro, sarà davanti al giudice Silvana Pucci il 18 ottobre. Il sistema della truffa era realizzato attraverso un sistema Bluetooth. In pratica, nell’aula d’esame, il candidato leggeva a bassa voce le domande per la prova di teoria della patente. All’esterno, i complici, ascoltando i quesiti, passavano le risposte corrette e così si superava l’esame. Il tutto veniva realizzato con l’ausilio di cellulari con auricolare Bluetooth.

A scoprire la truffa è stata la Polizia stradale di Novara. Tutto era partito a seguito di alcune segnalazioni giunte in caserma e che indicavano l’uso di strumenti elettronici per superare l’esame da parte di alcuni cittadini stranieri. Ai diciannove viene contestata la violazione di una legge speciale. Coinvolti stranieri residenti a Novara e nel Borgomanerese. La prossima udienza è in programma il 26 gennaio per la discussione.

Monica Curino

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola


NOVARA, In diciannove alla sbarra, in Tribunale a Novara, per un sistema, un vero e proprio stratagemma, che consentiva di ottenere patenti con il trucco, ossia con un aiuto che giungeva dall’esterno. La prima udienza si è svolta venerdì. A processo sono arrivati, dopo l’udienza preliminare, un gruppo di stranieri, essenzialmente indiani e pakistani. Altri imputati (all’inizio erano 26) hanno optato di essere giudicati con riti alternativi e l’udienza, per loro, sarà davanti al giudice Silvana Pucci il 18 ottobre. Il sistema della truffa era realizzato attraverso un sistema Bluetooth. In pratica, nell’aula d’esame, il candidato leggeva a bassa voce le domande per la prova di teoria della patente. All’esterno, i complici, ascoltando i quesiti, passavano le risposte corrette e così si superava l’esame. Il tutto veniva realizzato con l’ausilio di cellulari con auricolare Bluetooth.

A scoprire la truffa è stata la Polizia stradale di Novara. Tutto era partito a seguito di alcune segnalazioni giunte in caserma e che indicavano l’uso di strumenti elettronici per superare l’esame da parte di alcuni cittadini stranieri. Ai diciannove viene contestata la violazione di una legge speciale. Coinvolti stranieri residenti a Novara e nel Borgomanerese. La prossima udienza è in programma il 26 gennaio per la discussione.

Monica Curino

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