Per 4 anni ha incassato la pensione della madre morta: condannato a 8 mesi

Per 4 anni ha incassato la pensione della madre morta: condannato a 8 mesi
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NOVARA, Condanna a 8 mesi di carcere pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario. Si è concluso così questa mattina, giovedì 26 gennaio, in Tribunale a Novara, il processo a carico di G.P., 65enne di Borgomanero, domiciliato a Castelletto Ticino. L’uomo, assistito dall’avvocato Marco Milan, è accusato di aver continuato a percepire la pensione della madre morta, per circa quattro anni. Alla scorsa udienza era stata ascoltata la funzionaria dell'Inps, che aveva riferito come la comunicazione della morte della madre dell’imputato fosse giunta, ma non sarebbe stata presa in considerazione perché un lettera "V" del codice fiscale trasmesso non coincideva con quello che avevano loro. Così hanno proseguito col versare l'assegno di accompagnamento e la pensione. L’imputato ha ammesso di essersi accorto dopo circa tre mesi che la pensione continuava ad arrivare. Era un periodo in cui l’uomo si trovava in difficoltà e percepiva mensilmente molto poco. Così, quando ha visto che la pensione continuava a essere versata, ha pensato di approfittarne, vista la sua difficile situazione. Si è detto pentito di quanto fatto. Il pm aveva chiesto un anno di reclusione, il difensore l’assoluzione.

mo.c.

NOVARA, Condanna a 8 mesi di carcere pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario. Si è concluso così questa mattina, giovedì 26 gennaio, in Tribunale a Novara, il processo a carico di G.P., 65enne di Borgomanero, domiciliato a Castelletto Ticino. L’uomo, assistito dall’avvocato Marco Milan, è accusato di aver continuato a percepire la pensione della madre morta, per circa quattro anni. Alla scorsa udienza era stata ascoltata la funzionaria dell'Inps, che aveva riferito come la comunicazione della morte della madre dell’imputato fosse giunta, ma non sarebbe stata presa in considerazione perché un lettera "V" del codice fiscale trasmesso non coincideva con quello che avevano loro. Così hanno proseguito col versare l'assegno di accompagnamento e la pensione. L’imputato ha ammesso di essersi accorto dopo circa tre mesi che la pensione continuava ad arrivare. Era un periodo in cui l’uomo si trovava in difficoltà e percepiva mensilmente molto poco. Così, quando ha visto che la pensione continuava a essere versata, ha pensato di approfittarne, vista la sua difficile situazione. Si è detto pentito di quanto fatto. Il pm aveva chiesto un anno di reclusione, il difensore l’assoluzione.

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