Perseguita una ragazza: attivata la "sorveglianza speciale" per un 60enne del Vco
Dall’inizio dell’anno sono 15 le sorveglianze speciali irrogate dal Tribunale di Torino, su proposta del Questore, per questa nuova categoria di persone pericolose
La vicenda trae origine da una istanza di ammonimento al Questore che la giovane presenta presso il comando di una stazione dei Carabinieri nella quale descrive di essere vittima di stalking da parte dell’uomo sin dai primi mesi dell’anno in corso e che tali condotte hanno ingenerato in lei il fondato timore per la sua incolumità, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita ed ingenerandole un perdurante stato di ansia e di paura.
I fatti
L’uomo teneva nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo, osservandola insistentemente e tentando di approcciarla sul luogo di lavoro, nonostante il palese disinteresse della giovane ma tuttavia non desisteva anzi, al contrario, intensificava la frequentazione del luogo di lavoro, ormai giornaliera, passando anche più volte davanti al locale per vedere se ci fosse la ragazza e per comprendere gli orari dei suoi turni, iniziando addirittura a seguirla all’uscita dal lavoro.
Dopo una rapida istruttoria dell’Ufficio Polizia Anticrimine della Questura nel giro di pochi giorni il Questore emetteva nei confronti dell’uomo l’ammonimento per atti persecutori in danno della giovane donna.
La situazione non migliorava, ma anzi portava la giovane donna a rivolgersi nuovamente ai Carabinieri ai quali presentava questa volta una querela nei confronti dell’uomo. Una sera infatti verso le 23, ultimato il turno di lavoro, mentre si accingeva ad uscire dal locale notava parcheggiata nei pressi del locale l’uomo all’interno della propria auto. Nei giorni successivi l’uomo continuava a frequentare il bar dove lavorava la ragazza. Al culmine dell’ennesima azione persecutoria compiuta dall’uomo, la vittima nella serata del 13 luglio chiamava il numero di emergenza 112, asserendo di aver paura e di essersi pertanto nascosta nella cucina del locale. Gli agenti del Commissariato di Omegna intervenuti immediatamente sul posto arrestavano l’uomo ponendo così fine a mesi di sofferenza per la giovane donna.
Parallelamente all’azione penale la Divisone Anticrimine della Questura subito dopo l’accaduto elaborava una proposta al Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione per l’applicazione al soggetto della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza.
Il Tribunale di Torino, accogliendo integralmente le motivazioni formulate nella proposta del Questore, nel riconoscere la pericolosità del soggetto, ha stabilito che per due anni l’uomo sarà obbligato a rimanere nella propria abitazione dalle 21 di sera fino alle 07 del mattino, non potrà accedere negli esercizi pubblici tra le ore 18 e le 21 ma, soprattutto, non potrà comunicare con ogni mezzo con la vittima, non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna ed alla sua abitazione mantenendosi sempre a distanza non inferiore a 500 metri.
Dall’inizio dell’anno sono 15 le sorveglianze speciali irrogate dal Tribunale di Torino, su proposta del Questore, per questa nuova categoria di persone pericolose, introdotta dal c.d. Codice Rosso, che ha esteso a tali soggetti l’applicazione della misura della sorveglianza speciale già prevista per gli esponenti della criminalità organizzata, allo scopo di prevenire che gli atti persecutori o violenti possano sfociare nella commissione di più gravi delitti.