Piana di Vigezzo, spiragli di salvezza

Piana di Vigezzo, spiragli di salvezza
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CRAVEGGIA - Dopo tante nuvole qualche spiraglio di sole si affaccia sull’orizzonte della Piana di Vigezzo. La stazione sciistica vigezzina, meta conosciuta e frequentata da tanti novaresi, esce da una stagione mai iniziata: il 2015 è stato l’annus horribilis per la Piana che, causa principalmente l’assenza di neve, con i fiocchi caduti a stagione avanzata, ha aperto i battenti solo due domeniche e con la sola sciovia baby. Ad ingarbugliare la situazione vi è anche la burocrazia. Gli impianti (cinque in tutto per 20 chilometri di piste) sono infatti ancora di proprietà dell’Unione Montana delle Valli dell’Ossola e non è stata ancora stabilita la data del passaggio all’Unione Montana Valle Vigezzo. Ora però arriva una prima certezza: «Gli impianti apriranno per le vacanze di Natale – fa sapere l’amministratore unico della società che ha in gestione gli impianti, Paolo Giovanola - ovviamente ammesso che arrivi la neve. I sacrifici economici sono tanti ma stiamo facendo tutto il possibile per salvare la Piana». I numeri però parlano chiaro: nel 2015 il deficit è stato di 146mila euro. Un’ancora di salvezza la lancia la Regione. Il deficit potrà infatti essere ripianato grazie ad un importante contributo regionale. Nei giorni scorsi i vertici dell’UMVV si sono incontrati col vice presidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna per confrontarsi, sulla base di un argomentato documento programmatico, sulla modalità ed i tempi di riconsegna da parte della Comunità Montana delle Valli dell'Ossola, degli impianti a fune della Piana. «In conclusione – fanno sapere dall’Unione vigezzina - si è convenuto sulla necessità di concretare una serie di azioni ritenute prioritarie e fondamentali e già individuate, approvate ed anche avviate dall'Unione Montana della Valle Vigezzo, per rendere proponibile la gestione della stazione trasportistica, turistica, sciistica della Piana di Vigezzo, riconoscendo l'importanza dell'infrastruttura e dei suoi risvolti che si riflettono sull'economia vigezzina, sull'occupazione e sui posti di lavoro in loco, nonché del servizio di trasporto pubblico locale esercito dalla funivia». E guardando ai prossimi passi, fondamentale sarà l'azione sinergica. «Si dovrà quindi lavorare in stretta collaborazione tra Regione, Unione, Comuni, operatori privati e proprietari degli immobili interessati, ciascuno dei quali - evidenziano ancora dall'Unione - sarà chiamato ad apportare il proprio contributo anche economico. La Regione Piemonte in particolare ed in via straordinaria ha già approvato lo stanziamento del fondo occorrente per il sostegno economico a copertura del debito della Società, operazione questa pregiudiziale per il prosieguo di una transitoria gestione degli impianti in attesa della chiusura della società pubblica e dell'avvio di altre formule di gestione, comunque subordinate ad investimenti mirati che possano valorizzare la potenzialità della stazione e l'offerta del prodotto ‘Piana di Vigezzo’. E' evidente che tutto ciò richiede sacrifici, tempo e l'interessamento e il coinvolgimento di tutti gli attori che operano per lo sviluppo socio -economico della Valle Vigezzo».

Marco De Ambrosis

CRAVEGGIA - Dopo tante nuvole qualche spiraglio di sole si affaccia sull’orizzonte della Piana di Vigezzo. La stazione sciistica vigezzina, meta conosciuta e frequentata da tanti novaresi, esce da una stagione mai iniziata: il 2015 è stato l’annus horribilis per la Piana che, causa principalmente l’assenza di neve, con i fiocchi caduti a stagione avanzata, ha aperto i battenti solo due domeniche e con la sola sciovia baby. Ad ingarbugliare la situazione vi è anche la burocrazia. Gli impianti (cinque in tutto per 20 chilometri di piste) sono infatti ancora di proprietà dell’Unione Montana delle Valli dell’Ossola e non è stata ancora stabilita la data del passaggio all’Unione Montana Valle Vigezzo. Ora però arriva una prima certezza: «Gli impianti apriranno per le vacanze di Natale – fa sapere l’amministratore unico della società che ha in gestione gli impianti, Paolo Giovanola - ovviamente ammesso che arrivi la neve. I sacrifici economici sono tanti ma stiamo facendo tutto il possibile per salvare la Piana». I numeri però parlano chiaro: nel 2015 il deficit è stato di 146mila euro. Un’ancora di salvezza la lancia la Regione. Il deficit potrà infatti essere ripianato grazie ad un importante contributo regionale. Nei giorni scorsi i vertici dell’UMVV si sono incontrati col vice presidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna per confrontarsi, sulla base di un argomentato documento programmatico, sulla modalità ed i tempi di riconsegna da parte della Comunità Montana delle Valli dell'Ossola, degli impianti a fune della Piana. «In conclusione – fanno sapere dall’Unione vigezzina - si è convenuto sulla necessità di concretare una serie di azioni ritenute prioritarie e fondamentali e già individuate, approvate ed anche avviate dall'Unione Montana della Valle Vigezzo, per rendere proponibile la gestione della stazione trasportistica, turistica, sciistica della Piana di Vigezzo, riconoscendo l'importanza dell'infrastruttura e dei suoi risvolti che si riflettono sull'economia vigezzina, sull'occupazione e sui posti di lavoro in loco, nonché del servizio di trasporto pubblico locale esercito dalla funivia». E guardando ai prossimi passi, fondamentale sarà l'azione sinergica. «Si dovrà quindi lavorare in stretta collaborazione tra Regione, Unione, Comuni, operatori privati e proprietari degli immobili interessati, ciascuno dei quali - evidenziano ancora dall'Unione - sarà chiamato ad apportare il proprio contributo anche economico. La Regione Piemonte in particolare ed in via straordinaria ha già approvato lo stanziamento del fondo occorrente per il sostegno economico a copertura del debito della Società, operazione questa pregiudiziale per il prosieguo di una transitoria gestione degli impianti in attesa della chiusura della società pubblica e dell'avvio di altre formule di gestione, comunque subordinate ad investimenti mirati che possano valorizzare la potenzialità della stazione e l'offerta del prodotto ‘Piana di Vigezzo’. E' evidente che tutto ciò richiede sacrifici, tempo e l'interessamento e il coinvolgimento di tutti gli attori che operano per lo sviluppo socio -economico della Valle Vigezzo».

Marco De Ambrosis

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