Pitoni in casa: parla l’esperto

Pitoni in casa: parla l’esperto
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NOVARA - Il pitone, per la precisione ‘pitone reale’, è uno dei serpenti più timidi e mansueti in assoluto.

A riferirlo sono Emanuela Zonca e Francesco Ragusa, presidente e comandante provinciale delle guardie ecozoofile dell’Anpana Novara, che, dopo l’episodio della scomparsa di un pitone da un’abitazione di Porta Mortara (ritrovato in casa dopo qualche giorno), tranquillizzano quei cittadini che si erano allarmati e spiegano le caratteristiche dell’animale. Forniscono anche informazioni sul come trattare questa tipologia di animali qualora si avesse a che fare con loro, ma anche nozioni utili a chi, invece, volesse proprio tenerli in casa come un altro animale domestico. Ovvio ci siano delle diversità tra il gestire un cane o un gatto e il gestire un rettile, come in questo caso un pitone.

«Ribadiamo come quest’animale sia molto docile e facile a spaventarsi – riferiscono - Se impaurito tende dapprima a nascondere il capo sotto il corpo, quindi poi si arrotola su se stesso, formando una palla. Solitamente – spiegano Zonca e Ragusa, che parlano come esperti in quanto guardie ecozoofile, ma anche come possessori di una pitonessa, Diana, che tengono da qualche tempo nella loro casa - si lascia maneggiare con tranquillità. Va ricordato, però, come alcuni esemplari (per lo più ‘baby’, appena portati a casa), possono soffiare o mordere, se infastiditi. Un morso di pitone reale non è comunque pericoloso né doloroso. La nostra Diana – prosegue Ragusa – è molto docile. E’ intelligente: capisce sempre quando gli pulisco la teca».

Importante è il luogo in cui si tiene il rettile. «La teca che lo conterrà deve avere arricchimenti ambientali e lampade all’esterno per una corretta temperatura e umidità. Inoltre non tutti sanno che il pitone reale ama stare nell’acqua. Una cosa fondamentale da sapere è che occorre creare per lui un apposito nascondiglio, dove possa recarsi quando fa la muta. Non solo. Anche il terrario deve avere precise caratteristiche e dovrà riprodurre le condizioni ottimali per la specie in questione, la cui vita, essendo un animale a sangue freddo, dipende da corretti valori di temperatura e umidità». E l’alimentazione? «Come la maggior parte dei serpenti, sono predatori carnivori e si nutrono dunque con i classici topi o ratti interi, le prede per loro più nutrienti e bilanciate. E’ consigliato l’uso di prede morte e riscaldate a dovere se congelate».

Monica Curino

 

Per saperne di più leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola giovedì 30 luglio


NOVARA - Il pitone, per la precisione ‘pitone reale’, è uno dei serpenti più timidi e mansueti in assoluto.

A riferirlo sono Emanuela Zonca e Francesco Ragusa, presidente e comandante provinciale delle guardie ecozoofile dell’Anpana Novara, che, dopo l’episodio della scomparsa di un pitone da un’abitazione di Porta Mortara (ritrovato in casa dopo qualche giorno), tranquillizzano quei cittadini che si erano allarmati e spiegano le caratteristiche dell’animale. Forniscono anche informazioni sul come trattare questa tipologia di animali qualora si avesse a che fare con loro, ma anche nozioni utili a chi, invece, volesse proprio tenerli in casa come un altro animale domestico. Ovvio ci siano delle diversità tra il gestire un cane o un gatto e il gestire un rettile, come in questo caso un pitone.

«Ribadiamo come quest’animale sia molto docile e facile a spaventarsi – riferiscono - Se impaurito tende dapprima a nascondere il capo sotto il corpo, quindi poi si arrotola su se stesso, formando una palla. Solitamente – spiegano Zonca e Ragusa, che parlano come esperti in quanto guardie ecozoofile, ma anche come possessori di una pitonessa, Diana, che tengono da qualche tempo nella loro casa - si lascia maneggiare con tranquillità. Va ricordato, però, come alcuni esemplari (per lo più ‘baby’, appena portati a casa), possono soffiare o mordere, se infastiditi. Un morso di pitone reale non è comunque pericoloso né doloroso. La nostra Diana – prosegue Ragusa – è molto docile. E’ intelligente: capisce sempre quando gli pulisco la teca».

Importante è il luogo in cui si tiene il rettile. «La teca che lo conterrà deve avere arricchimenti ambientali e lampade all’esterno per una corretta temperatura e umidità. Inoltre non tutti sanno che il pitone reale ama stare nell’acqua. Una cosa fondamentale da sapere è che occorre creare per lui un apposito nascondiglio, dove possa recarsi quando fa la muta. Non solo. Anche il terrario deve avere precise caratteristiche e dovrà riprodurre le condizioni ottimali per la specie in questione, la cui vita, essendo un animale a sangue freddo, dipende da corretti valori di temperatura e umidità». E l’alimentazione? «Come la maggior parte dei serpenti, sono predatori carnivori e si nutrono dunque con i classici topi o ratti interi, le prede per loro più nutrienti e bilanciate. E’ consigliato l’uso di prede morte e riscaldate a dovere se congelate».

Monica Curino

 

Per saperne di più leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola giovedì 30 luglio


 

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