la storia

Ponte Morandi: un anno fa la morte della famiglia Cecala di Oleggio

Il racconto di Antonio Cecala che ha perso il fratello e parte della famiglia: oggi è soccorritore Cri.

Ponte Morandi: un anno fa la morte della famiglia Cecala di Oleggio
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È trascorso un anno dal quel tragico 14 agosto del 2018 quando è crollato il ponte Morandi di Genova sotto le cui macerie, tra le vittime, perse la vita la famiglia Cecala di Oleggio.

Ponte Morandi: questa mattina a Genova la commemorazione

Questa mattina proprio alle 11,36 Genova si è fermata per ricordare il primo anniversario della tragedia. Anche una delegazione oleggese composta dai famigliari Cecala con i rappresentanti del Comune di Oleggio ha presenziato alla messa officiata dall’arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, presente il Capo dello Stato Sergio Mattarella. La comunità di Oleggio in questo anno ha ricordato le tre vittime oleggesi intitolando, a maggio al Bedisco, il parco giochi «Crystal park». A Oleggio il ricordo delle vittime si terrà il 25 agosto.

Ponte Morandi, il Piemonte piange 10 delle 43 vittime del crollo

Nella tragedia, tra le 43 vittime, i piemontesi sono 10. La provincia di Novara ha perso la famiglia oleggese composta da Cristian Cecala, Dawna Munroe e la piccola Crystal. Erano di Pinerolo Andrea Vittone, Claudia Possetti e i figli di lei Manuele e Camilla Bellasio. La provincia di Alessandria ha perso Alessandro Robotti e Giovanna Bottaro di Arquata Scrivia; Alessandria ha perso Marta Denisi, originaria di Sant’Agata di Militello, ma da alcuni anni infermiera ad Alessandria.

Ponte Morandi: un anno fa la morte della famiglia Cecala di Oleggio

Quella mattina Cristian Cecala, la moglie Dawna e la figlioletta Crystal di 9 anni erano partiti da Novara per le ferie. Ma su quel traghetto che li attendeva, in partenza da Livorno, non sono mai saliti. Il loro viaggio finì tragicamente sul ponte Morandi, crollato all'improvviso. Oggi, a distanza di un anno, il fratello Antonio Cecala di Oleggio, «dopo aver ricevuto tanto, ho voluto dare anch’io: oggi sono un volontario della Croce Rossa Italiana, per aiutare chi ha bisogno». Lo racconta a Corriere Buone Notizie. Dopo aver ricevuto l’assistenza in quei giorni tragici dai volontari della Croce Rossa, ha deciso lui stesso di diventare soccorritore. La scelta è arrivata pochi mesi fa. «La Croce Rossa mi ha aiutato così tanto, psicologicamente e logisticamente nei giorni successivi al crollo, - dice - che oggi voglio restituire qualcosa mettendomi a loro disposizione».

Famiglia Cecala, giorni di attesa poi il ritrovamento dell'auto sotto le macerie

La famiglia Cecala di Oleggio non fu trovata subito dopo il crollo. Risultava dispersa fino alla notizia tragica arrivata quattro giorni dopo: «Ci chiamano per dirci che era stata ritrovata la macchina con dentro i corpi di mio fratello, della moglie e della figlia - racconta al Corriere Antonio Cecala -. In tutti quei drammatici giorni la Croce Rossa ci è sempre stata vicina». Da qui la scelta di rendere il bene ricevuto.

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