Prima udienza per la vicenda della presunta maxi evasione fiscale della Giacomini

Prima udienza per la vicenda della presunta maxi evasione fiscale della Giacomini
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NOVARA - E’ arrivata nelle aule del Tribunale di Novara, martedì mattina 7 luglio, la vicenda della presunta maxi evasione fiscale, un totale tra i 100 e i 200 milioni di euro, della Giacomini, una storia emersa nell’ambito dello scontro per il controllo della spa cusiana, leader mondiale nel campo della rubinetteria. La prima udienza si è aperta subito con un parziale stop, un’eccezione preliminare sulle notifiche degli atti a uno degli imputati. Dopo due ore di camera di consiglio, i giudici l’hanno respinta e, insieme al pm Marco Grandolfo e agli avvocati degli imputati, hanno fissato un calendario delle prossime udienze. Il tutto per un processo che vedrà l’escussione di una trentina di testimoni, oltre agli stessi imputati.

Alla sbarra si trovano Corrado e Elena Giacomini (difesi dall’avvocato Salvatore Scuto), ex amministratori della società, e il fratello Andrea (avvocato Fabio Giarda), accusati a vario titolo di reati fiscali tra cui false fatturazioni, dichiarazione infedele e fraudolenta dei redditi. Gli altri a processo sono Giulio Sgaria (avvocati Massimo Giro e Antonio Rodontini), consulente contabile di Baveno, Fabio Corbeglio (avvocato Renzo Inghilleri) di Gozzano, imprenditore in campo idraulico e la Giacomini spa in base alla legge sulla responsabilità delle persone giuridiche. Proprio la Giacomini spa è costituita anche parte civile nell’ambito dell’attuale processo. 

Il calendario provvisorio vede già fissate altre quattro udienze, il 16 e 19 febbraio e il primo e 4 marzo 2016. Un’indagine, quella relativa alla presunta maxi evasione, durata tre anni e partita dopo l’attentato a Corrado Giacomini a Orta il 7 settembre 2011. Una vicenda da cui emerse una vera e propria lotta famigliare, che portò a scoprire la presunta maxi evasione e altre vicende. Per l’ipotesi di evasione fiscale tutto era partito dall’esposto di Alberto e Andrea Giacomini, in procinto d’essere estromessi dall’azienda da Corrado e Elena, gli altri due figli del capostipite Alberto. Indagò sulla vicenda la Procura di Novara che, con il pm Grandolfo, ha poi chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per gli attuali imputati. Un esposto in cui avevano svelato le presunte frodi e evasioni fiscali, poi contestate a vario titolo insieme alle ipotesi di false fatturazioni e false comunicazioni sociali.

mo.c.

 

Per saperne di più leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola giovedì 9 luglio


NOVARA - E’ arrivata nelle aule del Tribunale di Novara, martedì mattina 7 luglio, la vicenda della presunta maxi evasione fiscale, un totale tra i 100 e i 200 milioni di euro, della Giacomini, una storia emersa nell’ambito dello scontro per il controllo della spa cusiana, leader mondiale nel campo della rubinetteria. La prima udienza si è aperta subito con un parziale stop, un’eccezione preliminare sulle notifiche degli atti a uno degli imputati. Dopo due ore di camera di consiglio, i giudici l’hanno respinta e, insieme al pm Marco Grandolfo e agli avvocati degli imputati, hanno fissato un calendario delle prossime udienze. Il tutto per un processo che vedrà l’escussione di una trentina di testimoni, oltre agli stessi imputati.

Alla sbarra si trovano Corrado e Elena Giacomini (difesi dall’avvocato Salvatore Scuto), ex amministratori della società, e il fratello Andrea (avvocato Fabio Giarda), accusati a vario titolo di reati fiscali tra cui false fatturazioni, dichiarazione infedele e fraudolenta dei redditi. Gli altri a processo sono Giulio Sgaria (avvocati Massimo Giro e Antonio Rodontini), consulente contabile di Baveno, Fabio Corbeglio (avvocato Renzo Inghilleri) di Gozzano, imprenditore in campo idraulico e la Giacomini spa in base alla legge sulla responsabilità delle persone giuridiche. Proprio la Giacomini spa è costituita anche parte civile nell’ambito dell’attuale processo. 

Il calendario provvisorio vede già fissate altre quattro udienze, il 16 e 19 febbraio e il primo e 4 marzo 2016. Un’indagine, quella relativa alla presunta maxi evasione, durata tre anni e partita dopo l’attentato a Corrado Giacomini a Orta il 7 settembre 2011. Una vicenda da cui emerse una vera e propria lotta famigliare, che portò a scoprire la presunta maxi evasione e altre vicende. Per l’ipotesi di evasione fiscale tutto era partito dall’esposto di Alberto e Andrea Giacomini, in procinto d’essere estromessi dall’azienda da Corrado e Elena, gli altri due figli del capostipite Alberto. Indagò sulla vicenda la Procura di Novara che, con il pm Grandolfo, ha poi chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per gli attuali imputati. Un esposto in cui avevano svelato le presunte frodi e evasioni fiscali, poi contestate a vario titolo insieme alle ipotesi di false fatturazioni e false comunicazioni sociali.

mo.c.

 

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