Le regole

Primo giorno di lavoro in “zona rossa”: cosa è permesso e cosa è vietato

Si può invece viaggiare per motivi di salute

Primo giorno di lavoro in “zona rossa”: cosa è permesso e cosa è vietato
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Primo giorno di lavoro in “zona rossa”: ecco le precauzioni. Che cosa si può fare e che cosa è invece vietato per chi deve recarsi in azienda o in negozio. Lo riportano i colleghi di notiziaoggi.it

Primo giorno di lavoro in “zona rossa”: viaggiare si può

Oggi, lunedì 9 marzo, è il primo giorno lavorativo “in zona rossa” anche per le province di Vercelli, Novara e Vco (ma anche Biella è sottoposta a restrizioni). Molti i dubbi che ancora sorgono riguardo i divieti e le cose permesse. Innanzitutto gli spostamenti: si può andare a lavorare nella propria provincia e anche in un’altra provincia; si può andare a lavorare anche se ci si sposta tra una provincia “zona rossa” e una no: basta poter dimostrare che appunto si sta viaggiando per lavoro. Occorre quindi, in caso di controllo, mostrare un’attestazione dell’azienda o, nel caso si svolgesse un lavoro in proprio, occorre in qualche modo dimostrare che ci si muove per lavoro. Non si può invece entrare e uscire dalle province per altri motivi, tipo fare la spesa o viaggiare per turismo. Si può invece viaggiare per motivi di salute, anche questi opportunamente documentati.

Le aziende

Ogni azienda mette a punto, in base alla propria organizzazione, misure finalizzate a mantenere tra le persone una distanza di almeno un metro. In più, si consiglia di favore dove possibile il lavoro a casa.

Negozi, locali e centri commerciali

Anche nei negozi gli esercenti sono tenuti a far rispettare le distanze tra i clienti e a evitare assembramenti. Stessa cosa per bar e ristoranti: si potrà essere sottoposti a controlli. Bar e ristoranti sono aperti nelle “zone rosse” dalle 6 alle 18. Anche nei centri commerciali occorre tenere le distanze: saranno aperti solo nei giorni feriali. Estetisti e parrucchieri possono lavorare.

 

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