Processo Giordano, alcuni agenti: “Abbiamo sempre controllato il bar Coccia come anche gli altri locali”

Processo Giordano, alcuni agenti: “Abbiamo sempre controllato il bar Coccia come anche gli altri locali”
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NOVARA, Ancora un’udienza con al centro del dibattito la questione del bar Coccia e dei relativi rumori prodotti dal locale, martedì in Tribunale a Novara, in occasione del processo relativo al “caso Giordano”, la maxi inchiesta che ha come principale imputato l’ex sindaco di Novara ed ex assessore regionale alle Attività produttive. Con lui a processo altre 16 persone tra imprenditori, dirigenti comunali e politici. Presenti in aula, gli imputati Giordano, Gerardo Murante (all’epoca assessore comunale e ora presidente del Consiglio a Palazzo Cabrino), Paolo Cortese (allora comandante della Polizia locale e ora dirigente del settore Cultura) e l’imprenditore Mario Berti. A essere ascoltati, una serie di agenti della Polizia locale e una dipendente che lavorava al bar Coccia. Altri agenti della Polizia municipale saranno ascoltati alla prossima udienza fissata al 13 settembre alle 12.Se dalle testimonianze dell’udienza scorsa sembravano emergere elementi a sostegno della tesi accusatoria, ossia che il bar Coccia era stato avvantaggiato rispetto ad altri locali, con meno controlli e meno sanzioni, le testimonianze di martedì, in particolare una di un agente e a tratti anche altre, hanno portato elementi a favore della difesa. E’ emerso, infatti, come controlli nel locale di piazza Martiri se ne facessero. Un agente: «Siamo intervenuti ogni volta che ci chiamavano – ha sostenuto – Ricordo che siamo andati lì anche a seguito di una segnalazione dall’Ufficio Patrimonio del Comune per verificare una situazione, dove sembrava ci fosse un illecito e che fosse stata utilizzata una parte di terrazza che non avrebbe dovuto essere usata».mo.c.

NOVARA, Ancora un’udienza con al centro del dibattito la questione del bar Coccia e dei relativi rumori prodotti dal locale, martedì in Tribunale a Novara, in occasione del processo relativo al “caso Giordano”, la maxi inchiesta che ha come principale imputato l’ex sindaco di Novara ed ex assessore regionale alle Attività produttive. Con lui a processo altre 16 persone tra imprenditori, dirigenti comunali e politici. Presenti in aula, gli imputati Giordano, Gerardo Murante (all’epoca assessore comunale e ora presidente del Consiglio a Palazzo Cabrino), Paolo Cortese (allora comandante della Polizia locale e ora dirigente del settore Cultura) e l’imprenditore Mario Berti. A essere ascoltati, una serie di agenti della Polizia locale e una dipendente che lavorava al bar Coccia. Altri agenti della Polizia municipale saranno ascoltati alla prossima udienza fissata al 13 settembre alle 12.Se dalle testimonianze dell’udienza scorsa sembravano emergere elementi a sostegno della tesi accusatoria, ossia che il bar Coccia era stato avvantaggiato rispetto ad altri locali, con meno controlli e meno sanzioni, le testimonianze di martedì, in particolare una di un agente e a tratti anche altre, hanno portato elementi a favore della difesa. E’ emerso, infatti, come controlli nel locale di piazza Martiri se ne facessero. Un agente: «Siamo intervenuti ogni volta che ci chiamavano – ha sostenuto – Ricordo che siamo andati lì anche a seguito di una segnalazione dall’Ufficio Patrimonio del Comune per verificare una situazione, dove sembrava ci fosse un illecito e che fosse stata utilizzata una parte di terrazza che non avrebbe dovuto essere usata».mo.c.

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