Processo Giordano: spazio alla difesa

Processo Giordano: spazio alla difesa
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NOVARA, Si è tornati in aula lunedì per una nuova udienza del processo relativo al caso Giordano, la maxi inchiesta che vede il coinvolgimento dell’ex sindaco di Novara ed ex assessore regionale Massimo Giordano e di altri 18 imputati. E’ la prima udienza dopo la pausa estiva. Molti i testi della difesa ascoltati in aula e dai quali si evince la linea difensiva adottata dai legali dell’ex primo cittadino. A partire dal voler dimostrare che, alla festa per i 40 anni di Giordano, sulla terrazza del bar Coccia, fosse presente anche l’allora comandante della Polizia municipale, Paolo Cortese, fatto che quest’ultimo ha sempre rigettato. A rilevare la presenza dell’allora comandante diversi testi, compresa Laura Bianchi, consigliera comunale di maggioranza nella Giunta Giordano e presidente della Fondazione Castello e il giornalista Gigi Santoro. “Alla festa ho incontrato – ha detto quest’ultimo – il questore Ricciardi con la figlia, l’allora prefetto Amelio e ho incontrato al bancone del bar il comandante in borghese”. Sempre Santoro ha escluso che ci fosse un’amicizia tra Giordano e il gestore del bar, Mario Berti. “Non mi risulta – ha poi aggiunto – Credo il loro fosse un normale rapporto cliente-gestore”. Così anche Laura Bianchi, amica dell’ex sindaco: “Berti non era nel nostro giro di amici, non è mai uscito con noi”. Testimonianze, queste, che, nella linea difensiva, tenderebbero a dimostrare che tra Cortese e Giordano ci fosse un rapporto d’amicizia, tanto da aver partecipato alla festa e come, soprattutto, l’ex assessore regionale non abbia favorito la gestione del bar Coccia, come – invece – sostiene la Procura di Novara. Per l’accusa, infatti, Giordano avrebbe fatto pressione sull’ex comandante affinché non si facessero controlli al locale. Ascoltati altri testi, mentre ad altri la difesa ha rinunciato. Prossima udienza il 25 ottobre, quando saranno ascoltati l’allora capitano della Compagnia di Novara dei Carabinieri, Emanuele Caminada, l’allora consigliere di minoranza Domenico Ierace e operanti della polizia giudiziaria.

Monica Curino

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 14 settembre

NOVARA, Si è tornati in aula lunedì per una nuova udienza del processo relativo al caso Giordano, la maxi inchiesta che vede il coinvolgimento dell’ex sindaco di Novara ed ex assessore regionale Massimo Giordano e di altri 18 imputati. E’ la prima udienza dopo la pausa estiva. Molti i testi della difesa ascoltati in aula e dai quali si evince la linea difensiva adottata dai legali dell’ex primo cittadino. A partire dal voler dimostrare che, alla festa per i 40 anni di Giordano, sulla terrazza del bar Coccia, fosse presente anche l’allora comandante della Polizia municipale, Paolo Cortese, fatto che quest’ultimo ha sempre rigettato. A rilevare la presenza dell’allora comandante diversi testi, compresa Laura Bianchi, consigliera comunale di maggioranza nella Giunta Giordano e presidente della Fondazione Castello e il giornalista Gigi Santoro. “Alla festa ho incontrato – ha detto quest’ultimo – il questore Ricciardi con la figlia, l’allora prefetto Amelio e ho incontrato al bancone del bar il comandante in borghese”. Sempre Santoro ha escluso che ci fosse un’amicizia tra Giordano e il gestore del bar, Mario Berti. “Non mi risulta – ha poi aggiunto – Credo il loro fosse un normale rapporto cliente-gestore”. Così anche Laura Bianchi, amica dell’ex sindaco: “Berti non era nel nostro giro di amici, non è mai uscito con noi”. Testimonianze, queste, che, nella linea difensiva, tenderebbero a dimostrare che tra Cortese e Giordano ci fosse un rapporto d’amicizia, tanto da aver partecipato alla festa e come, soprattutto, l’ex assessore regionale non abbia favorito la gestione del bar Coccia, come – invece – sostiene la Procura di Novara. Per l’accusa, infatti, Giordano avrebbe fatto pressione sull’ex comandante affinché non si facessero controlli al locale. Ascoltati altri testi, mentre ad altri la difesa ha rinunciato. Prossima udienza il 25 ottobre, quando saranno ascoltati l’allora capitano della Compagnia di Novara dei Carabinieri, Emanuele Caminada, l’allora consigliere di minoranza Domenico Ierace e operanti della polizia giudiziaria.

Monica Curino

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