Processo per estorsione a un pasticciere

Processo per estorsione a un pasticciere
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NOVARA - L’imputata non ha potuto essere presente a causa di un ritardo del treno che l’avrebbe dovuta portare a Novara e l’udienza è stata così aggiornata al prossimo 29 settembre.

E’ quanto è successo martedì 16 giugno, in Tribunale, al processo a carico di Carla Recupero, 31 anni, alla sbarra con l’accusa di concorso in estorsione. La donna, lo scorso anno, era rimasta coinvolta in un episodio estorsivo ai danni di un pasticciere di Bellinzago. Stando alla Procura avrebbe preso parte in un’occasione a un recupero di soldi. Era presente a marzo dello scorso anno nel giorno in cui la Squadra Mobile di Novara, allestendo una trappola, aveva arrestato la ‘banda’. La vittima aveva dato loro appuntamento per la consegna di 1000 euro, celati in un vassoio di paste. La donna per l’accusa sarebbe, quindi, complice del compagno Francesco Caserta, e di Aleandro Volpi, ex addetto alla sicurezza alle ‘bussole’ all’entrata di Palazzo Fossati. L’uomo, quest’ultimo, che avrebbe chiesto soldi a un suo concittadino, titolare appunto di una pasticceria. Entrambi sono stati condannati lo scorso anno con rito abbreviato.

La donna, assistita dall’avvocato Mauro Caliendo, rigetta ogni addebito. Alla prossima udienza ci sarà l’esame dell’imputata e la discussione.

mo.c.


NOVARA - L’imputata non ha potuto essere presente a causa di un ritardo del treno che l’avrebbe dovuta portare a Novara e l’udienza è stata così aggiornata al prossimo 29 settembre.

E’ quanto è successo martedì 16 giugno, in Tribunale, al processo a carico di Carla Recupero, 31 anni, alla sbarra con l’accusa di concorso in estorsione. La donna, lo scorso anno, era rimasta coinvolta in un episodio estorsivo ai danni di un pasticciere di Bellinzago. Stando alla Procura avrebbe preso parte in un’occasione a un recupero di soldi. Era presente a marzo dello scorso anno nel giorno in cui la Squadra Mobile di Novara, allestendo una trappola, aveva arrestato la ‘banda’. La vittima aveva dato loro appuntamento per la consegna di 1000 euro, celati in un vassoio di paste. La donna per l’accusa sarebbe, quindi, complice del compagno Francesco Caserta, e di Aleandro Volpi, ex addetto alla sicurezza alle ‘bussole’ all’entrata di Palazzo Fossati. L’uomo, quest’ultimo, che avrebbe chiesto soldi a un suo concittadino, titolare appunto di una pasticceria. Entrambi sono stati condannati lo scorso anno con rito abbreviato.

La donna, assistita dall’avvocato Mauro Caliendo, rigetta ogni addebito. Alla prossima udienza ci sarà l’esame dell’imputata e la discussione.

mo.c.


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