Tribunale

Psicosetta di Cerano: il processo sarà a porte chiuse

Perché saranno trattati argomenti che secondo la Corte potrebbero "secondo il comune sentimento" offendere il pudore

Psicosetta di Cerano: il processo sarà a porte chiuse
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Si svolgeranno a porte chiuse le prossime udienze del processo in Corte d’assise a Novara per il caso della cosiddetta “psicosetta delle bestie” chiamata così  per il fatto che gli adepti avevano nomi di animali.

I motivi della decisione

La decisione è emersa dall’udienza-filtro svoltasi venerdì 24 febbraio, che aveva in programma la costituzione delle parti e la definizione del calendario delle testimonianze. La Corte ha preso la decisione valutando che le future varie testimonianze tratterranno anche di particolari scabrosi che potrebbero “secondo il comune sentimento” offendere il pudore.

La Corte ha inoltre deciso di ammettere come parti civili solo una delle associazioni, il centro studi Cesap. Non ammesse per situazioni legate alla documentazione presentata, il Cadmi, “Casa accoglienza donne maltrattate” e l’associazione “Mai più sole” di Savigliano, che aveva supportato la ragazza che aveva denunciato per prima alla squadra Mobile di Novara i fatti legati alla psicosetta e aveva dato inizio alle indagini.

I protagonisti del processo

Sono 5 le vittime costituitesi parte civile. Sono 26 le persone a giudizio. Le accuse sono associazione a delinquere finalizzata a commettere violenze sessuali aggravate e di gruppo, abusi, anche su minori, con riduzione in schiavitù delle vittime.

Non sarà presente, il presunto capo Gianni Guidi, 78 anni, milanese detto il “dottore”. Una perizia medica ha certificato l’impossibilità ad affrontare il dibattimento. Dopo un recente un ictus, il suo stato di salute si è aggravato.

L’operazione “Dioniso” della Polizia di Stato nel luglio 2020 aveva portato alla scoperta della "psicosetta", con base operativa nella provincia di Novara (a Cerano) e diramazioni a Milano, nel Pavese, in Liguria. A Cerano nel Parco del Ticino aveva sede la villetta con ampio giardino dove si svolgevano gli incontri e poco distante in località “Casette”, in un cottage dove il “professore” abitava per vari periodi dell’anno.
Prossima udienza venerdì 24 marzo.

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