Punto da sciame di insetti muore per shock anafilattico

Punto da sciame di insetti muore per shock anafilattico
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MALESCO - Una tranquilla gita in montagna che si è trasformata in dramma, a causa della  puntura di un insetto. E’ morto così un trentottenne di Lainate, nel Milanese, Biagio Scaramuzzino. Ieri mattina in compagnia di alcuni amici aveva deciso di compiere una breve escursione in Valle Vigezzo. La meta scelta era l’alpe Colpretto, una radura in mezzo ai boschi che sovrastano Malesco. L’alpeggio è facilmente raggiungibile con una facile passeggiata dal paese e per questo è meta di gite e passeggiate. Forse il gruppetto oltre che ossigenarsi nella natura del luogo voleva anche cercare qualche fungo  proprio in questa fascia boschiva della montagna che digrada da La Cima, com’è semplicemente chiamata la vetta che sovrasta il paese. Fatto sta che tutto d’un tratto la gita si è trasformata in tragedia: il trentottenne forse ha inavvertitamente mosso con lo scarpone una zolla di terra da cui si sarebbe levato lo sciame che lo ha punto. E’ successo intorno alle 13. Gli amici, preoccupati per la gravità della situazione, hanno immediatamente allertato i soccorsi. Vista la criticità, dalla Centrale Operativa del 118 è stata immediatamente inviata sul posto l’eliambulanza. E’ stato fatto intervenire anche il soccorso alpino valligiano con le squadre pronte a mettersi in cammino risalendo a piedi lungo il sentiero che parte da Malesco. Non ce n’è stato bisogno, purtroppo. Le condizioni di salute dell’escursionista si sono aggravate sempre più fino a precipitare: è stato colto da shock anafilattico. A nulla è valso il disperato tentativo di rianimarlo da parte del medico e del personale paramedico a bordo dell’eliambulanza e il trasporto all’ospedale San Biagio di Domodossola. Per il turista lombardo non c’è stato più nulla da fare. La salma è stata trasferita all’obitorio del nosocomio ossolano, già a disposizione dei famigliari. Su quanto accaduto ieri nei boschi vigezzini si sono interessati, con le verifiche del caso, anche i Carabinieri di Domodossola e Santa Maria Maggiore.
Marco De Ambrosis

MALESCO - Una tranquilla gita in montagna che si è trasformata in dramma, a causa della  puntura di un insetto. E’ morto così un trentottenne di Lainate, nel Milanese, Biagio Scaramuzzino. Ieri mattina in compagnia di alcuni amici aveva deciso di compiere una breve escursione in Valle Vigezzo. La meta scelta era l’alpe Colpretto, una radura in mezzo ai boschi che sovrastano Malesco. L’alpeggio è facilmente raggiungibile con una facile passeggiata dal paese e per questo è meta di gite e passeggiate. Forse il gruppetto oltre che ossigenarsi nella natura del luogo voleva anche cercare qualche fungo  proprio in questa fascia boschiva della montagna che digrada da La Cima, com’è semplicemente chiamata la vetta che sovrasta il paese. Fatto sta che tutto d’un tratto la gita si è trasformata in tragedia: il trentottenne forse ha inavvertitamente mosso con lo scarpone una zolla di terra da cui si sarebbe levato lo sciame che lo ha punto. E’ successo intorno alle 13. Gli amici, preoccupati per la gravità della situazione, hanno immediatamente allertato i soccorsi. Vista la criticità, dalla Centrale Operativa del 118 è stata immediatamente inviata sul posto l’eliambulanza. E’ stato fatto intervenire anche il soccorso alpino valligiano con le squadre pronte a mettersi in cammino risalendo a piedi lungo il sentiero che parte da Malesco. Non ce n’è stato bisogno, purtroppo. Le condizioni di salute dell’escursionista si sono aggravate sempre più fino a precipitare: è stato colto da shock anafilattico. A nulla è valso il disperato tentativo di rianimarlo da parte del medico e del personale paramedico a bordo dell’eliambulanza e il trasporto all’ospedale San Biagio di Domodossola. Per il turista lombardo non c’è stato più nulla da fare. La salma è stata trasferita all’obitorio del nosocomio ossolano, già a disposizione dei famigliari. Su quanto accaduto ieri nei boschi vigezzini si sono interessati, con le verifiche del caso, anche i Carabinieri di Domodossola e Santa Maria Maggiore.
Marco De Ambrosis

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