Qualità dell'aria: dopo 18 anni c'è un nuovo Piano regionale

L'assessore Valmaggia: "Un pilastro su cui si regge l'intero quadro normativo piemontese"

Qualità dell'aria: dopo 18 anni c'è un nuovo Piano regionale
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Qualità dell'aria: il documento definisce i principi e gli obiettivi su cui in futuro dovranno convergere tutti i provvedimenti.

Piano regionale: di cosa si tratta

Adottato ieri, lunedì 12 novembre, dalla Giunta regionale il nuovo Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRQA), il documento programmatico che definisce i principi e gli obiettivi su cui in futuro dovranno convergere tutti i provvedimenti che avranno impatto diretto o indiretto sulla qualità dell’aria.

Con l’adozione del Piano Regionale per la Qualità dell’Aria, fa sapere la Regione, sarà possibile coordinare tutte le politiche regionali che vanno a interessare l’immissione di inquinanti in atmosfera: ambiente, agricoltura, energia, industria e trasporti. La revisione completa del quadro normativo sulla qualità dell’aria avviato dall’attuale Giunta regionale, ha pertanto portato all’adozione del nuovo Piano in sostituzione del precedente (risalente al 2000 ). Un lavoro lungo che ha richiesto il coinvolgimento di più strutture regionali, di ARPA Piemonte, nonché della cittadinanza, grazie a una consultazione on-line avviata nel maggio del 2015 e terminata nell’agosto dello stesso anno, a cui quasi 2mila cittadini (per il 98% piemontesi) si sono espressi circa la percezione sulla qualità dell’aria in Piemonte, e fornendo il proprio contributo intellettuale per l’elaborazione di una strategia partecipata in materia.

Si punta agli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'Onu

Prima di essere adottato, il Piano è stato sottoposto all’esame della procedura di valutazione ambientale strategica (VAS), volta a definire la portata reale dell’impatto che il provvedimento avrà sull’ambiente secondo quando definito dalla normativa nazionale. L’intenzione è quello di contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel Millenio dell’Agenda 2030 dell’ONU, approvata nel 2015, nonché dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile approvata dal CIPE nel dicembre del 2017. In quest’ottica, il Piano presenta gli effetti sulla qualità dell’aria derivanti dall’attuazione delle sue misure, finalizzate a ricondurre, da qui al 2030, le aree ancora critiche in uno scenario di rispetto dei valori limite definiti dalla direttiva 2008/50/CE.

Ben 47 misure in diversi ambiti

Il Piano prevede l’attuazione di ben 47 misure legate ad ambiti diversi tra loro: 22 in materia di trasporti, 9 in ambito di energia, 5 per l’industria, 5 per agricoltura, 2 relative alla riqualificazione urbana e 4 concernenti la comunicazione. A seguito dell’adozione da parte della Giunta, il provvedimento passerà ora al vaglio delle commissioni consiliari competenti, per poi approdare in aula del Consiglio regionale per la sua adozione definitiva.

L'assessore

“Grazie al Piano per la Qualità dell’Aria, la Regione avrà lo strumento principale a cui fare riferimento per l’adozione della futura disciplina in materia di tutela e risanamento dell’aria – afferma l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – Si tratta di un lavoro corposo che ha visto impegnato non solamente l’Assessorato regionale all’ambiente, ma tutti i settori che afferiscono, più o meno direttamente, alla qualità dell’aria che respiriamo. Inoltre, in parte, è stato redatto in coordinamento con le altre Regioni del bacino padano, al fine di dare una risposta omogenea su tutta l’area interessata. Il Piano passa ora al Consiglio regionale per l’approvazione definitiva, che ci auguriamo possa avvenire nel più breve tempo possibile”.

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