Quando i reati viaggiano su Internet

Quando i reati viaggiano su Internet
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I reati viaggiano anche su Internet, a volte pesanti, crudeli, difficili da respingere e da sopportare. Sono 228 i casi trattati l’anno scorso dalla Polizia postale: tanti solo all’apparenza, in realtà potrebbe solo trattarsi della punta di iceberg. I minori denunciati sono stati 64. Si parla di reati da adulti, tra i peggiori per la psiche di chi è costretto a sopportarli. Si va dai sei casi di stalking agli 81 casi di furto di identità digitale sui social network. E poi alla diffusione di materiale pedopornografico: 20 casi scoperti dalla Polposta di Biella con ben 27 giovanissimi denunciati al Tribunale per i minorenni. La storia è nota a tutti. Si parla di foto intime di ragazzine passate di cellulare in cellulare, in una catena di Sant’Antonio da brivido, capace di segnare l’esistenza delle protagoniste.

C’è chi ritiene Internet “zona franca”. E si sbaglia. E’ così che sono finiti sulle scrivanie degli specialisti della Polposta ben 41 casi di diffamazione online (con 7 minori finiti nei guai). Tutti i casi segnalati rientrano nel campo del “cyberbullismo”.

Il progetto. Nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il “Safer Internet Day 2016”, che quest’anno si tiene oggi, 9 febbraio, e a Biella domani, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, ha organizzato workshop sul tema del cyberbullismo nelle scuole della provincia di Biella. La sezione della Polposta che opera nella questura di Biella, sarà presente quel giorno nella scuola media di Vigliano Biellese. L’evento è previsto in contemporanea nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani.

“Una vita da social”, come ormai molti sanno, è un progetto itinerante sviluppato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Miur e cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito delle iniziative di Generazioni Connesse, che ha l’obiettivo di aiutare gli utenti della Rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online.

L’obiettivo delle attività di formazione è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.

Valter Caneparo

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 8 febbraio 2016 

I reati viaggiano anche su Internet, a volte pesanti, crudeli, difficili da respingere e da sopportare. Sono 228 i casi trattati l’anno scorso dalla Polizia postale: tanti solo all’apparenza, in realtà potrebbe solo trattarsi della punta di iceberg. I minori denunciati sono stati 64. Si parla di reati da adulti, tra i peggiori per la psiche di chi è costretto a sopportarli. Si va dai sei casi di stalking agli 81 casi di furto di identità digitale sui social network. E poi alla diffusione di materiale pedopornografico: 20 casi scoperti dalla Polposta di Biella con ben 27 giovanissimi denunciati al Tribunale per i minorenni. La storia è nota a tutti. Si parla di foto intime di ragazzine passate di cellulare in cellulare, in una catena di Sant’Antonio da brivido, capace di segnare l’esistenza delle protagoniste.

C’è chi ritiene Internet “zona franca”. E si sbaglia. E’ così che sono finiti sulle scrivanie degli specialisti della Polposta ben 41 casi di diffamazione online (con 7 minori finiti nei guai). Tutti i casi segnalati rientrano nel campo del “cyberbullismo”.

Il progetto. Nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il “Safer Internet Day 2016”, che quest’anno si tiene oggi, 9 febbraio, e a Biella domani, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, ha organizzato workshop sul tema del cyberbullismo nelle scuole della provincia di Biella. La sezione della Polposta che opera nella questura di Biella, sarà presente quel giorno nella scuola media di Vigliano Biellese. L’evento è previsto in contemporanea nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani.

“Una vita da social”, come ormai molti sanno, è un progetto itinerante sviluppato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Miur e cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito delle iniziative di Generazioni Connesse, che ha l’obiettivo di aiutare gli utenti della Rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online.

L’obiettivo delle attività di formazione è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.

Valter Caneparo

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 8 febbraio 2016 

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