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Raccolta differenziata: Novara fa scuola | VIDEO

Delegazione del Ministero dell'Ambiente della Romania in visita in città.

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Raccolta differenziata: Novara ha molto da insegnare. Tanto che, nei giorni scorsi, una delegazione del Ministero dell'Ambiente rumeno ha visitato il centro di conferimento di via Mirabella e l'Assa in previsione dell'avvio, anche in Romania, del sistema di raccolta rifiuti.

Raccolta differenziata "spiegata" ai rumeni

Raccolta differenziata: Novara fa scuola. Per capire come funziona il sistema di raccolta rifiuti, giovedì è arrivata in città una delegazione del Ministero dell’ambiente rumeno, composta da Massimiliano Bodio, vicepresidente dell’Associazione Bioplastica Rumena di Bucarest; Flavius Mihai Ardelea Motoc, direttore generale del Ministero dell'ambiente, e Cosmin Dorin Teodoro, anche lui direttore generale del Ministero dell'ambiente Rumeno. Ad accoglierli, l’assessore all’Ambiente del Comune, Marina Chiarelli, e Giuseppe Abbenante, presidente della commissione Raee Utilitalia (Federazione nazionale aziende servizi pubblici acqua, gas, rifiuti).
Il gruppo è stato accompagnato dapprima in visita al centro di conferimento di via Mirabella, dove il direttore del Consorzio rifiuti Basso Novarese Francesco Ardizio ha mostrato le modalità di preparazione e lavorazione del rifiuto differenziato, dall’alluminio agli ingombranti, al verde dal quale si ottiene compost utilizzabile in agricoltura. Quindi, la delegazione rumena ha fatto tappa presso la sede dell’Assa, per poi concludere il “tour” novarese - accompagnati dal responsabile tecnico Vincenzo Altieri - direttamente sul “campo”, nel quartiere di Santa Rita, a verificare il funzionamento della raccolta in città.

«Novara ha dimostrato di essere un esempio»

«Come assessore all’Ambiente, ma anche come ex presidente del Consorzio, - commenta Marina Chiarelli - non posso che essere orgogliosa del fatto che Novara sia stata scelta tra le eccellenze nel campo della raccolta differenziata e che abbia dimostrato di avere qualcosa da insegnare a chi, come i rumeni, sta avviando ora questo sistema di raccolta. A testimonianza del fatto che, nonostante tutto sia ovviamente sempre migliorabile, i risultati finora raggiunti ci consentono di essere un esempio anche all’estero».
Laura Cavalli

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