Rapinò dei coetanei in treno: condanna a 3 anni e mezzo

Rapinò dei coetanei in treno: condanna a 3 anni e mezzo
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NOVARA, Tre anni e mezzo di reclusione e 700 euro di multa. Questa la condanna inflitta nel pomeriggio di oggi, venerdì 9 giugno, in Tribunale a Novara, nei confronti di un 27enne originario della Campania, ma residente a Novara. L’uomo era alla sbarra con le accuse di rapina aggravata e di lesioni. La condanna è per il primo capo d’imputazione, mentre per le lesioni il Tribunale ha emesso sentenza di non doversi procedere.Il pm aveva chiesto una pena a 5 anni e 6 mesi e a 2.500 euro di multa, per entrambi i capi d’imputazione. Il difensore del 27enne, l’avvocato Pamela Ranghino, aveva chiesto invece in prima battuta l’assoluzione perché la prova è insufficiente e in seconda battuta il minimo della pena. «Il riconoscimento non è stato in alcun modo certo – ha sostenuto – Sicuramente quel giorno il mio assistito era presente su quel treno, ma non c’è in alcun modo certezza che sia stato lui l’autore della rapina». I fatti risalgono all’11 febbraio 2008, quando l’imputato – stando all’accusa - con altri tre giovani (a essere poi identificati furono in due, lui, all’epoca 19enne, e un minorenne), avrebbe preso di mira un gruppo di coetanei che, in treno, faceva rientro a Vercelli da una serata trascorsa a Milano. Con gli altri avrebbe circondato il gruppo di vercellesi (tre quasi coetanei), minacciandoli e intimando loro di consegnare tutto quello che avevano.mo.c.
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola sabato 10 giugno

NOVARA, Tre anni e mezzo di reclusione e 700 euro di multa. Questa la condanna inflitta nel pomeriggio di oggi, venerdì 9 giugno, in Tribunale a Novara, nei confronti di un 27enne originario della Campania, ma residente a Novara. L’uomo era alla sbarra con le accuse di rapina aggravata e di lesioni. La condanna è per il primo capo d’imputazione, mentre per le lesioni il Tribunale ha emesso sentenza di non doversi procedere.Il pm aveva chiesto una pena a 5 anni e 6 mesi e a 2.500 euro di multa, per entrambi i capi d’imputazione. Il difensore del 27enne, l’avvocato Pamela Ranghino, aveva chiesto invece in prima battuta l’assoluzione perché la prova è insufficiente e in seconda battuta il minimo della pena. «Il riconoscimento non è stato in alcun modo certo – ha sostenuto – Sicuramente quel giorno il mio assistito era presente su quel treno, ma non c’è in alcun modo certezza che sia stato lui l’autore della rapina». I fatti risalgono all’11 febbraio 2008, quando l’imputato – stando all’accusa - con altri tre giovani (a essere poi identificati furono in due, lui, all’epoca 19enne, e un minorenne), avrebbe preso di mira un gruppo di coetanei che, in treno, faceva rientro a Vercelli da una serata trascorsa a Milano. Con gli altri avrebbe circondato il gruppo di vercellesi (tre quasi coetanei), minacciandoli e intimando loro di consegnare tutto quello che avevano.mo.c.
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