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Recupero farmaci validi non scaduti per aiutare chi ha bisogno | VIDEO

Anche a Novara il progetto ideato da Banco Farmaceutico per non sprecare i medicinali.

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Recupero farmaci validi non scaduti per aiutare a curare chi ha bisogno: ora è possibile anche a Novara, grazie a Banco Farmaceutico.

Recupero farmaci validi non scaduti: anche a Novara si può

In Italia, ogni anno, si sprecano tonnellate di farmaci ancora validi, con elevati costi di smaltimento in termini economici e ambientali.

Ora, anche a Novara, grazie al contributo di Fondazione Cariplo, in collaborazione e con il patrocino di Federfarma Novara – Vco, dell’Ordine dei Farmacisti delle Province di Novara e Vco, della Provincia di Novara, del Comune di Novara, della Città di Borgomanero, del Comune di Galliate, del Comune di Briga Novarese e del Comune di Fontaneto D'Agogna, promuove il progetto Recupero Farmaci Validi non scaduti (RFV) a Novara e Provincia. Il protocollo d’intesa è stato firmato il 18 giugno 2019 presso la Sala Consiliare della Provincia di Novara.

"Novara - ha sottolineato il presidente di Banco Farmaceutico Novara e Vco, Aurelio Mantegazza - è tra le prime venti province in Italia ad aderire al progetto. L'obiettivo è innanzitutto quello di rispondere meglio ad un problema sempre più sentito, quello della cosiddetta povertà sanitaria. Ma ci sono altri due aspetti da non sottovalutare: quello del valore economico dei farmaci stessi, che spesso vengono sprecati, e quello del loro smaltimento, che costa all'intera comunità. Si considera che ogni italiano produce circa un chilo di farmaci scaduti".

Iniziativa pilota in sei farmacie di Novara e provincia

I farmaci donati in 6 farmacie (a Novara la Galli di via Pietro Micca e la Madonna Pellegrina; a Fontaneto d'Agogna la Colombini, a Borgomanero la San Marco, a Galliate La Torre e a Briga Novarese), saranno consegnati a 4 enti assistenziali del territorio: Associazione Don Bosco 3°, Ambulatorio di Pronta Accoglienza Galliate, Ambulatorio di Pronta Accoglienza Novara, Congregazione delle Suore Rosminiane - Casa dell’Addolorata.

"Nelle farmacie aderenti, - ha spiegato Giovanni Porzio, responsabile del progetto - sono posizionati appositi contenitori di raccolta facilmente identificabili in cui ognuno può donare i medicinali ancora validi di cui non ha più bisogno, assistito dal farmacista che ne controlla scadenza e integrità. Il Recupero Farmaci Validi consente di donare medicinali con almeno 8 mesi di validità, correttamente conservati nelle proprie confezioni integre. Sono esclusi i farmaci che richiedono conservazione a temperatura controllata, quelli ospedalieri e quelli appartenenti alla categoria delle sostanze psicotrope e stupefacenti. In ogni caso, sarà il farmacista a fare un primo vaglio dei farmaci prima del conferimento nei contenitori, da cui poi saranno ritirati direttamente a cura degli enti beneficiari".

Farmacisti in prima linea

Il progetto ha l'appoggio dell'Associazione titolari di farmacia di Novara e Vco: "Il farmaco è un bene che non va mai sprecato - ha detto il presidente Enrico Luoni - Per questo siamo favorevoli a questa iniziativa, che speriamo possa estendersi a tutto il territorio".

D'accordo la vicepresidente dell'Ordine dei farmacisti di Novara e Vco, Patrizia Vietti: "Il recupero dei farmaci non scaduti ha anche un valore etico, e questo progetto promuove l'idea che il farmaco è un bene prezioso e costoso, anche da smaltire".

Leonardo Gambaro, presidente dell'Ambulatorio di pronta accoglienza di Galliate, ha evidenziato l'utilità dell'iniziativa per una struttura come quella galliatese, che da 20 anni si occupa di coloro che non sono in grado di affrontare le spese sanitarie e farmaceutiche grazie ad un'équipe di medici e infermieri volontari.

Nel 2018 539.000 persone in Italia non hanno avuto un reddito sufficiente per curarsi

Il progetto, avviato in Italia nel 2013, si sviluppa in un contesto generale difficile sul fronte della povertà sanitaria: le famiglie povere spendono in farmaci il 54% del proprio budget sanitario (contro il 40% delle altre) perché investono meno in prevenzione. È quanto emerge dal Rapporto sulla povertà sanitaria realizzato da Banco Farmaceutico e presentato a novembre 2018 in Aifa. Complessivamente, nel 2018, 539.000 persone indigenti non hanno avuto un reddito sufficiente per curarsi. Di loro, si sono prese cura gli oltre 1.800 enti assistenziali sostenuti da Banco Farmaceutico.

l.c.

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