Rimborsopoli: processo al via, ed è subito scontro
NOVARA – Sarà un processo-maratona quello apertosi lunedì scorso in Tribunale a Torino, troncone principale della cosiddetta Rimborsopoli regionale, e a tutte le tappe, almeno fino all’estate – ha già fatto sapere in aula – non mancherà Roberto Cota, ovvero l’ex governatore del Piemonte travolto non solo dalla firme false bensì anche da quest’altra pagina giudiziaria che ha già visto 4 condanne in abbreviato e una quindicina di patteggiamenti (ma anche una decina fra archiviazioni e assoluzioni) per quei rimborsi dei Gruppi consiliari per ogni genere di attività umana, “istituzionali” secondo la difesa, assolutamente non dovuti secondo l’accusa.
NOVARA – Sarà un processo-maratona quello apertosi lunedì scorso in Tribunale a Torino, troncone principale della cosiddetta Rimborsopoli regionale, e a tutte le tappe, almeno fino all’estate – ha già fatto sapere in aula – non mancherà Roberto Cota, ovvero l’ex governatore del Piemonte travolto non solo dalla firme false bensì anche da quest’altra pagina giudiziaria che ha già visto 4 condanne in abbreviato e una quindicina di patteggiamenti (ma anche una decina fra archiviazioni e assoluzioni) per quei rimborsi dei Gruppi consiliari per ogni genere di attività umana, “istituzionali” secondo la difesa, assolutamente non dovuti secondo l’accusa.
Sono in 24 gli imputati che, nel luglio scorso, non chiedendo riti alternativi, erano stati rinviati a giudizio dal gup Roberto Ruscello. A loro si è aggiunto Cota, che aveva rinunciato alla stessa udienza preliminare chiedendo e ottenendo fin da subito il giudizio immediato.
Le difese hanno eccepito sul decreto di citazione a giudizio, sostenendo la presunta indeterminatezza del capo di imputazione. Replica dei pm: tutti gli imputati conoscono alla perfezione le contestazioni avanzate, scontrino per scontrino. I giudici renderanno nota la decisione all’inizio della prossima udienza, il 2 febbraio: dessero ragione alle difese, salterebbe il processo.
p.v.
leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di giovedì 29 gennaio