Il caso

Romentinese uccisa da un mix di droghe a 24 anni: patteggiano in due

Nunzia Colurciello è morta cinque anni fa a Reggio Emilia, dove si era trasferita

Romentinese uccisa da un mix di droghe a 24 anni: patteggiano in due
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Ventiquattrenne novarese uccisa da un mix di droghe dopo una serata a ballare: due patteggiano, un terzo andrà a giudizio con rito ordinario.

In due patteggiano

Dopo le udienze preliminari, a gennaio e marzo 2023, del procedimento a carico delle tre persone, amici e conoscenti, indagate in relazione alla morte della romentinese Nunzia Colurciello, avvenuta a ottobre di cinque anni fa a Reggio Emilia per un mix di droghe (pare cocaina e Mdma) risultato letale, martedì 23 maggio in tribunale a Reggio Emilia due accusati di morte come conseguenza di altro reato hanno patteggiato la pena.

Sono un uomo di 52 anni residente nel mantovano, ritenuto essere lo spacciatore, per lui 2 anni di reclusione, e un veronese 43enne: 3 anni e mezzo.

Una terza persona coinvolta – una 47enne domiciliata a Guastalla, nel Reggiano – ha scelto, invece, la strada del processo ordinario e andrà in aula, salvo imprevisti, il prossimo 27 ottobre.

La serata in discoteca e l'overdose

Stando alla ricostruzione di quel tragico episodio accaduto nell’ottobre del 2018, Colurciello era partita da Mantova – dove all’epoca si era trasferita – per trascorrere insieme a quei tre la serata in una discoteca di Modena, ma una volta rientrata a casa, ospite dell’amica a Guastalla, si era sentita male.

Poco attimi dopo era avvenuto il decesso per overdose, nel salotto dell’abitazione. Nulla avevano potuto fare i soccorritori del 118 accorsi sul posto. Proprio l’amica 47enne è stata indagata al pari di altri due giovani per lo spaccio di stupefacenti, tra cui droghe sintetiche ma, soprattutto, di morte come conseguenza di altro reato.

Indagini difficili

Le indagini condotte dai carabinieri di Guastalla sono risultate lunghe e complesse, anche a causa della difficoltà di individuare le persone presenti quella notte. I familiari della ragazza si sono costituiti parte civile nel processo.

«Da oltre quattro anni attendiamo giustizia per Nunzia: era la nostra bambina e ce l’hanno portata via», così aveva detto la mamma, in tribunale a Reggio Emilia insieme ai parenti per assistere all’udienza preliminare. L’altro giorno i due che hanno patteggiato, tramite i loro legali hanno fatto un’offerta di risarcimento del danno ai familiari della novarese.

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