Saga Giacomini in Tribunale, parla Andrea Giacomini

Saga Giacomini in Tribunale, parla Andrea Giacomini
Pubblicato:

NOVARA, «Sono contento oggi di essere qui imputato, perché finalmente posso parlare e raccontare ai giudici come sono andate le cose. Sono contento di parlare qui in un territorio dove mi sono impegnato con l’azienda e nel campo sociale». E’ quanto ha detto Andrea Giacomini, martedì mattina, in Tribunale a Novara, all’ultima udienza del processo relativo alla presunta maxi evasione fiscale, un totale tra i 100 e i 200 milioni di euro, dell’azienda leader mondiale nel campo della rubinetteria. Un procedimento che vede alla sbarra, oltre ad Andrea, i suoi due fratelli Corrado ed Elena, Giulio Sgaria, ragioniere di Baveno e Fabio Corbeglio di Gozzano, imprenditore in campo idraulico. Una vicenda, quella al centro del processo, affiorata nello scontro per il controllo della spa cusiana.

Ha parlato per oltre tre ore, raccontando la sua versione dei fatti, la sua verità. Continuerà anche alla prossima udienza, il 14 febbraio, quando dovrà terminare di rispondere alle domande degli altri difensori.

Tre ore, sino oltre le 13,30, in cui ha svelato tutti i dettagli della saga famigliare, della lotta esistente in azienda, arrivando sino al periodo in cui il padre Alberto, scomparso lo scorso anno, era stato abbandonato ed emarginato dai fratelli. «E’ innegabile che ci sia stato un golpe aziendale – ha sostenuto – Lo dicono anche le carte. Papà mi disse che per lui Elena e Corrado volevano cedere la società all’estero e voleva, quindi, allontanarli. Era il 2011 e mi chiese se ne sapevo qualcosa».

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 10 novembre

NOVARA, «Sono contento oggi di essere qui imputato, perché finalmente posso parlare e raccontare ai giudici come sono andate le cose. Sono contento di parlare qui in un territorio dove mi sono impegnato con l’azienda e nel campo sociale». E’ quanto ha detto Andrea Giacomini, martedì mattina, in Tribunale a Novara, all’ultima udienza del processo relativo alla presunta maxi evasione fiscale, un totale tra i 100 e i 200 milioni di euro, dell’azienda leader mondiale nel campo della rubinetteria. Un procedimento che vede alla sbarra, oltre ad Andrea, i suoi due fratelli Corrado ed Elena, Giulio Sgaria, ragioniere di Baveno e Fabio Corbeglio di Gozzano, imprenditore in campo idraulico. Una vicenda, quella al centro del processo, affiorata nello scontro per il controllo della spa cusiana.

Ha parlato per oltre tre ore, raccontando la sua versione dei fatti, la sua verità. Continuerà anche alla prossima udienza, il 14 febbraio, quando dovrà terminare di rispondere alle domande degli altri difensori.

Tre ore, sino oltre le 13,30, in cui ha svelato tutti i dettagli della saga famigliare, della lotta esistente in azienda, arrivando sino al periodo in cui il padre Alberto, scomparso lo scorso anno, era stato abbandonato ed emarginato dai fratelli. «E’ innegabile che ci sia stato un golpe aziendale – ha sostenuto – Lo dicono anche le carte. Papà mi disse che per lui Elena e Corrado volevano cedere la società all’estero e voleva, quindi, allontanarli. Era il 2011 e mi chiese se ne sapevo qualcosa».

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 10 novembre

Seguici sui nostri canali