Sangue in piazza a Cerano, arresto convalidato

Sangue in piazza a Cerano, arresto convalidato
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CERANO - Non si esaurisce il clamore destato dall’episodio di sangue che si è verificato intorno alle 22.30 del 22 maggio davanti al bar “Crespi”, situato nell’omonima piazza, cuore del paese. Un diverbio (pare non il primo) tra un 25enne marocchino e un 40enne italiano era in breve degenerato, al punto che non solo dalle parole si era passati ai fatti, ma erano addirittura spuntati i coltelli, uno da cucina (nella foto, peraltro a quanto pare nascosto in precedenza in una fioriera) nelle mani del marocchino, e un “serramanico” in quello dell’italiano. Quest’ultimo non aveva subìto ferite da taglio, ma, in qualche modo colpito, aveva riportato la rottura del setto nasale. Viceversa aveva ferito il rivale al fianco e al petto, lasciandolo a terra per poi allontanarsi in auto. Il tutto sotto gli occhi di una cinquantina fra clienti del bar e passanti e, per fortuna, anche delle telecamere della videosorveglianza. Alla buon ora era arrivata la chiamata al 112. Sul posto ben quattro pattuglie: i militari avevano trovato il marocchino sanguinante (era stato ricoverato in prognosi riservata in Rianimazione, con un polmone perforato), e in breve rintracciato l’italiano nella sua abitazione di via Cavour (ha subito ammesso i fatti e consegnato il serramanico). Per quest’ultimo era scattato l’arresto per tentato omicidio. Lunedì si è tenuta in carcere l’apposita udienza: l’uomo, a quanto risulta, ha sostenuto sostanzialmente di essersi semplicemente difeso. Il gip ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari. La posizione del marocchino, dimesso dall’ospedale già nella giornata di lunedì, è tuttora al vaglio della Magistratura. 

l.n.

CERANO - Non si esaurisce il clamore destato dall’episodio di sangue che si è verificato intorno alle 22.30 del 22 maggio davanti al bar “Crespi”, situato nell’omonima piazza, cuore del paese. Un diverbio (pare non il primo) tra un 25enne marocchino e un 40enne italiano era in breve degenerato, al punto che non solo dalle parole si era passati ai fatti, ma erano addirittura spuntati i coltelli, uno da cucina (nella foto, peraltro a quanto pare nascosto in precedenza in una fioriera) nelle mani del marocchino, e un “serramanico” in quello dell’italiano. Quest’ultimo non aveva subìto ferite da taglio, ma, in qualche modo colpito, aveva riportato la rottura del setto nasale. Viceversa aveva ferito il rivale al fianco e al petto, lasciandolo a terra per poi allontanarsi in auto. Il tutto sotto gli occhi di una cinquantina fra clienti del bar e passanti e, per fortuna, anche delle telecamere della videosorveglianza. Alla buon ora era arrivata la chiamata al 112. Sul posto ben quattro pattuglie: i militari avevano trovato il marocchino sanguinante (era stato ricoverato in prognosi riservata in Rianimazione, con un polmone perforato), e in breve rintracciato l’italiano nella sua abitazione di via Cavour (ha subito ammesso i fatti e consegnato il serramanico). Per quest’ultimo era scattato l’arresto per tentato omicidio. Lunedì si è tenuta in carcere l’apposita udienza: l’uomo, a quanto risulta, ha sostenuto sostanzialmente di essersi semplicemente difeso. Il gip ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari. La posizione del marocchino, dimesso dall’ospedale già nella giornata di lunedì, è tuttora al vaglio della Magistratura. 

l.n.

 

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