Scappa dal compagno violento e si rifugia in auto con la neonata: lui spacca il finestrino
Decisivo l'intervento della Squadra Volante della Questura che ha arrestato il giovane uomo per maltrattamenti in famiglia
Nel pomeriggio di ieri, lunedì 11 marzo, gli equipaggi della Polizia di Stato di Novara - nello specifico della Squadra Volante della Questura - sono intervenuti in via Brofferio, in seguito a una segnalazione al 112.
I fatti
Protagonisti della vicenda una giovane mamma, classe 2001 e il suo compagno, classe 2003, di nazionalità marocchina. Quest'ultimo, presumibilmente sotto effetto di sostanze, stavano mettendo in atto atteggiamenti violenti e minacciosi nei confronti della ragazza.
Nello specifico la ragazza, riferiva ai poliziotti di essersi chiusa nella propria autovettura assieme alla figlia di appena un mese e il proprio animale domestico per evitare di essere aggredita. In lacrime, la ragazza richiedeva l’immediato intervento in quanto il compagno stava iniziando a colpire violentemente il finestrino per infrangerlo ed accedere all’interno.
Gli agenti della Squadra Volante, giunti immediatamente sul posto, hanno trovato la donna in lacrime e in forte stato di agitazione. Nel tempo necessario per arrivare sul posto, il ragazzo era riuscito ad infrangere il finestrino, i cui vetri avevano raggiunto il volto della donna e della figlia. Si è quindi richiesto sul posto l’immediato intervento di personale del servizio sanitario d’emergenza.
Le ore successive
Immediatamente i poliziotti hanno contenuto il ragazzo e lo hanno accompagnato in Questura per una completa ricostruzione degli eventi.
Dopo essere stata visitata in Ospedale ed essere stata refertata, la donna è stata ascoltata dagli agenti intervenuti. La neomamma ha riferito di una situazione sentimentale divenuta pericolosa negli ultimi mesi in quanto lui avrebbe iniziato ad assumere farmaci che alterano il suo comportamento rendendolo aggressivo e violento.
Per questi motivi si è deciso di deferire in stato di arresto il giovane. Per tutto il tempo necessario per la redazione degli atti di rito il ragazzo non ha mostrato alcun ravvedimento, fanno sapere dalla Questura, anzi "continuava a colpire per ore le porte ed i vetri dei locali della Questura".