Scippatori ‘incappucciati’: cinque condanne con rito abbreviato
NOVARA – Condanne per poco più di 33 anni di carcere, oggi, martedì 27 gennaio, in Tribunale a Novara, nell’udienza preliminare relativa ai cinque romeni, tutti residenti nel Torinese, arrestati a fine gennaio del 2014 dalla locale Squadra Mobile e reputati dagli inquirenti gli autori di una lunga serie di scippi e rapine violenti ai danni di donne, tre 70enni e due 35enni. Episodi che erano successi tra il 30 dicembre 2013 e i primi giorni del 2014, in zone diverse della città. Da via De Agostini a viale Piazza d’Armi, da via Solferino a via Scavini.
Aggressioni che, in un caso, avevano procurato a una delle vittime ferite per un mese e mezzo di prognosi.
NOVARA – Condanne per poco più di 33 anni di carcere, oggi, martedì 27 gennaio, in Tribunale a Novara, nell’udienza preliminare relativa ai cinque romeni, tutti residenti nel Torinese, arrestati a fine gennaio del 2014 dalla locale Squadra Mobile e reputati dagli inquirenti gli autori di una lunga serie di scippi e rapine violenti ai danni di donne, tre 70enni e due 35enni. Episodi che erano successi tra il 30 dicembre 2013 e i primi giorni del 2014, in zone diverse della città. Da via De Agostini a viale Piazza d’Armi, da via Solferino a via Scavini.
Aggressioni che, in un caso, avevano procurato a una delle vittime ferite per un mese e mezzo di prognosi.
Sul banco degli imputati, accusati di rapina, lesioni, ricettazione e associazione a delinquere, Vlad Ioan Popovici, Mihai Constantin Balan, Sergiu Marius Cosnerenco, Adrian Dubita e Marius Cristian Ilie, tutti tra i 22 e i 26 anni. Erano stati arrestati all’alba del 27 gennaio di un anno fa nelle loro abitazioni dalla Squadra Mobile di Novara, coadiuvata dai colleghi torinesi. Con loro, in udienza, anche una sesta persona, la convivente di Dubita, accusata solo della ricettazione di due cellulari delle vittime derubate dalla banda.
Quest’ultima, assistita dall’avvocato Alessandro Guaita dello studio Porzio-Melone, ha patteggiato un anno e mezzo, pena sospesa. Gli altri imputati, processati con rito abbreviato, sono stati condannati a pene tra i 3 anni e 8 mesi e gli 8 anni. Il giudice ha riconosciuto a tutti le attenuanti generiche.
Queste le condanne nel dettaglio: Popovici è stato condannato a 8 anni e 20 giorni e a un’ammenda di 8.733 euro, Dubita (difeso dall’avvocato Fabrizio Cardinali) a 7 anni e 4 mesi e 3.433 euro di ammenda, Cosnerenco (assistito dall’avvocato Filippo Novelli) a 7 anni e 2 mesi e 20 giorni e a un’ammenda di 3.400 euro, Balan a 6 anni, 10 mesi e 20 giorni e a una multa di 3.333 euro, Ilie, infine, difeso da un legale vercellese, a 3 anni, 8 mesi e 20 giorni e 1.800 euro di multa.
Gli inquirenti contestano al gruppo anche episodi avvenuti ad Asti e nel Torinese. L’operazione che ha portato agli arresti era stata denominata “Conte Vlad”. In tre raggiungevano la possibile vittima, che nel loro gergo definivano ‘il morto’, e, quindi, la colpivano con un pugno in viso, facendola cadere. Poi le sottraevano la borsa. Ad agire uno solo del gruppo: gli altri si tenevano in zona come ‘pali’ o pronti a intervenire, qualora ci fosse stata emergenza.
Le motivazioni saranno depositate a 60 giorni. I difensori preannunciano appello.
mo.c.