Cronaca

Segregarono due anziani in casa, chiesti 5 anni e mezzo

Segregarono due anziani in casa, chiesti 5 anni e mezzo
Cronaca 06 Aprile 2017 ore 10:29

NOVARA, Cinque anni e mezzo di reclusione tanto per Stefana Arena, 62 anni, quanto per il figlio Antonio, di 31. E’ questa la pena chiesta dal pm ieri in Tribunale a Novara al processo che vede i due, arrestati nel marzo 2016 dai Carabinieri, alla sbarra perché reputati, a seguito di una lunga serie di indagini, come “spietati carcerieri” (così riferirono i militari in una nota stampa) di due anziani residenti a Caltignaga. Le accuse che pendono sui due sono di circonvenzione di persone incapaci, di maltrattamenti e lesioni e di invasione di terreni o edifici.Nella sua requisitoria, il pm ha ripercorso le tappe della vicenda, riferendo anche quanto emerso in passate udienze e come, tra l’altro, l’anziana – ascoltata in camera di consiglio nella casa di riposo dove è ospitata – avesse confermato i maltrattamenti. Stando all’accusa, i due anziani sarebbero stati segregati e lasciati nel degrado per diverso tempo. La vicenda era emersa a seguito di una lettera ricevuta dai militari di Cameri dal posto di Polizia dell’ospedale; una lettera con il referto medico relativo alla rottura del femore di un’anziana. Da lì partirono le indagini e si arrivò a una casa di Caltignaga, dove si trovavano i due e gli attuali due imputati. Un’abitazione dove fu trovata una situazione di grave degrado. La donna si presentava come abbandonata a se stessa. In quell’occasione furono sequestrate, tra le altre cose, delle carte bancomat, intestate ai due anziani, ma in possesso di Arena, carte che la donna avrebbe usato per ritirare le pensioni dei due coniugi. I due imputati sono difesi dagli avvocati Patrizia Bartaloni ed Eugenio Santopietro. Proprio quest’ultimo, ieri, ha chiesto tanto per Stefana Arena quanto per il figlio l’assoluzione da tutti i capi d’imputazione. «E’ un processo imbarazzante – ha detto – Per chiedere oltre 5 anni servirebbe avere a disposizione un supporto probatorio importante, che – a mio parere – non c’è. La sola cosa che emerge è che siamo dinanzi a un ambiente di povertà e trascuratezza, dove vivevano, non solo i due anziani, ma anche i miei due assistiti. Se i due anziani si fossero trovati male, credo se ne sarebbero andati prima». L’udienza è stata aggiornata al 4 maggio, per eventuali repliche e la sentenza.mo.c.Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola

NOVARA, Cinque anni e mezzo di reclusione tanto per Stefana Arena, 62 anni, quanto per il figlio Antonio, di 31. E’ questa la pena chiesta dal pm ieri in Tribunale a Novara al processo che vede i due, arrestati nel marzo 2016 dai Carabinieri, alla sbarra perché reputati, a seguito di una lunga serie di indagini, come “spietati carcerieri” (così riferirono i militari in una nota stampa) di due anziani residenti a Caltignaga. Le accuse che pendono sui due sono di circonvenzione di persone incapaci, di maltrattamenti e lesioni e di invasione di terreni o edifici.Nella sua requisitoria, il pm ha ripercorso le tappe della vicenda, riferendo anche quanto emerso in passate udienze e come, tra l’altro, l’anziana – ascoltata in camera di consiglio nella casa di riposo dove è ospitata – avesse confermato i maltrattamenti. Stando all’accusa, i due anziani sarebbero stati segregati e lasciati nel degrado per diverso tempo. La vicenda era emersa a seguito di una lettera ricevuta dai militari di Cameri dal posto di Polizia dell’ospedale; una lettera con il referto medico relativo alla rottura del femore di un’anziana. Da lì partirono le indagini e si arrivò a una casa di Caltignaga, dove si trovavano i due e gli attuali due imputati. Un’abitazione dove fu trovata una situazione di grave degrado. La donna si presentava come abbandonata a se stessa. In quell’occasione furono sequestrate, tra le altre cose, delle carte bancomat, intestate ai due anziani, ma in possesso di Arena, carte che la donna avrebbe usato per ritirare le pensioni dei due coniugi. I due imputati sono difesi dagli avvocati Patrizia Bartaloni ed Eugenio Santopietro. Proprio quest’ultimo, ieri, ha chiesto tanto per Stefana Arena quanto per il figlio l’assoluzione da tutti i capi d’imputazione. «E’ un processo imbarazzante – ha detto – Per chiedere oltre 5 anni servirebbe avere a disposizione un supporto probatorio importante, che – a mio parere – non c’è. La sola cosa che emerge è che siamo dinanzi a un ambiente di povertà e trascuratezza, dove vivevano, non solo i due anziani, ma anche i miei due assistiti. Se i due anziani si fossero trovati male, credo se ne sarebbero andati prima». L’udienza è stata aggiornata al 4 maggio, per eventuali repliche e la sentenza.mo.c.Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola

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