Il caso

Sequestrati i 174 capi dell'allevamento lager denunciato dal Rifugio Miletta

Il centro di recupero degli animali selvatici aveva denunciato un allevamento attivo in provincia di Novara

Sequestrati i 174 capi dell'allevamento lager denunciato dal Rifugio Miletta
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Sequestrati i 174 capi di bestiame costretti a vivere in condizioni estreme in un allevamento del Novarese. Il caso era stato segnalato dai volontari del Rifugio Miletta in un video che aveva fatto molto discutere.

Una vicenda che ha fatto molto clamore

Nel loro primo video di denuncia, diffuso a luglio, i volontari del Rifugio Miletta lo avevano definito “un inferno”. Ora i 174 animali che erano tenuti in condizioni davvero tremende in un allevamento della provincia di Novara sono stati sequestrati dai carabinieri forestali di Pray.

Il sequestro da parte dei carabinieri

"Sono 174 gli animali sequestrati dai Carabinieri Forestali di Pray - scrivono dal Rifugio Miletta, il centro animalista che funge anche da Centro di recupero degli animali selvatici per la provincia di Novara - 101 bovini, 60 cavalli, 7 asini e 6 muli, che ora cercano una casa sicura, senza sfruttamento e maltrattamento, fino alla loro morte naturale. Erano stati trasferiti in un alpeggio in provincia di Biella, nonostante la nostra denuncia, nel mese di luglio. Ora dobbiamo impegnarci tutti, associazioni e singoli cittadini, per trovare loro un’alternativa al macello".

Il Rifugio Miletta rivendica il risultato ottenuto

A raccontare cosa accadeva in quell’allevamento sono gli stessi responsabili del Miletta. "Avevamo trovato puledri di pochi mesi agonizzanti - scrivono - vitelli così debilitati da non reggersi sulle zampe, animali così magri da mostrare tutte le ossa dello scheletro, lasciati con pochissimo cibo e acqua a disposizione, senza alcun riparo dal sole, esposti a temperature di caldo record. Questi animali hanno sofferto per la fame, per la sete, per le ferite non curate, sotto gli occhi di tutti, e sono morti nell’indifferenza comune, poiché “tanto erano solo carne da macello”. Non ci siamo accontentati di denunciare questo inferno ma le nostre braccia si sono tese per portare fuori più animali possibile".

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