Si continua a scavare nella neve tra le macerie dell’hotel Rigopiano

Si continua a scavare nella neve tra le macerie dell’hotel Rigopiano
Pubblicato:

FARINDOLA - Si continua a scavare fra le macerie coperte da metri di neve e ghiaccio di quello che era l’Hotel Rigopiano dove alla desolazione si contrappone il difficile lavoro dei volontari che senza sosta effettuano sondaggi e scavi alla ricerca delle persone intrappolate. Sabato a Farindola è arrivato anche il responsabile della Decima delegazione Valdossola del soccorso alpino civile, partito dall’Ossola con altri due volontari. «Complessivamente a livello piemontese siamo scesi in 24, andando a sostituire i 23 colleghi che hanno operato nei giorni scorsi, da giovedì: è un impegno molto gravoso e dopo tre-quattro giorni le squadre vengono sostituite- spiega Matteo Gasparini -stiamo cercando di attaccare i muri perimetrali dell’albergo nel tentativo di penetrare le spesse pareti di cemento armato dietro cui potrebbero celarsi eventuali superstiti. Con la dotazione di speleologi del CNSAS, basterebbe trovare dei varchi anche ridotti per consentire l’esplorazione di nuove porzioni dell’hotel. Si tratta di un lavoro di strategia reso anche necessario dal peggioramento delle condizioni meteorologiche visto che dopo le nevicate della notte, ha continuato a cadere neve mista a pioggia per tutto il giorno». Tra i colleghi che rientreranno alla base, sono 8 quelli del soccorso ossolano, tra cui Raffaele Gentilini, il capogruppo del soccorso alpino di Cannobio, che venerdì faceva parte della squadra mista di soccorritori e vigili del fuoco che ha tratto in salvo due dei dispersi. Con lui, a riportare in superficie la mamma e il bambino, era presente, tra gli altri, anche l’ossolano Danilo Bevilacqua, pompiere specializzato in questo tipo di interventi, in forza al Comando provinciale di Verbania.

Marco De Ambrosis 

FARINDOLA - Si continua a scavare fra le macerie coperte da metri di neve e ghiaccio di quello che era l’Hotel Rigopiano dove alla desolazione si contrappone il difficile lavoro dei volontari che senza sosta effettuano sondaggi e scavi alla ricerca delle persone intrappolate. Sabato a Farindola è arrivato anche il responsabile della Decima delegazione Valdossola del soccorso alpino civile, partito dall’Ossola con altri due volontari. «Complessivamente a livello piemontese siamo scesi in 24, andando a sostituire i 23 colleghi che hanno operato nei giorni scorsi, da giovedì: è un impegno molto gravoso e dopo tre-quattro giorni le squadre vengono sostituite- spiega Matteo Gasparini -stiamo cercando di attaccare i muri perimetrali dell’albergo nel tentativo di penetrare le spesse pareti di cemento armato dietro cui potrebbero celarsi eventuali superstiti. Con la dotazione di speleologi del CNSAS, basterebbe trovare dei varchi anche ridotti per consentire l’esplorazione di nuove porzioni dell’hotel. Si tratta di un lavoro di strategia reso anche necessario dal peggioramento delle condizioni meteorologiche visto che dopo le nevicate della notte, ha continuato a cadere neve mista a pioggia per tutto il giorno». Tra i colleghi che rientreranno alla base, sono 8 quelli del soccorso ossolano, tra cui Raffaele Gentilini, il capogruppo del soccorso alpino di Cannobio, che venerdì faceva parte della squadra mista di soccorritori e vigili del fuoco che ha tratto in salvo due dei dispersi. Con lui, a riportare in superficie la mamma e il bambino, era presente, tra gli altri, anche l’ossolano Danilo Bevilacqua, pompiere specializzato in questo tipo di interventi, in forza al Comando provinciale di Verbania.

Marco De Ambrosis 

 

Seguici sui nostri canali