Simona, 5 anni dopo
NOVARA - Simona, 5 anni dopo, e due condanne (in 2° grado) a 30 anni per quella che gli inquirenti hanno definito una vera e propria esecuzione. Era il 6 giugno 2010, una domenica, quando Luca Sainaghi, allora carabiniere in servizio alla Stazione di Oleggio, diede appuntamento alla giovane oleggese per la tarda serata. Con intenzioni omicide - su mandato della compagna Ilaria Mortarini, secondo i due gradi di giudizio - che purtroppo si realizzarono: un colpo alla nuca con la sua Beretta calibro 9, davanti al cimitero di Divignano.
Una dramma che sconvolse l’intera comunità, che ebbe eco nazionale, e che il tempo non cancella. «Sono passati 5 anni - dice commossa la mamma di Simona, Giovanna Cerra - e sembra ieri. Purtroppo un dolore indelebile, e non consola il fatto che comunque la Giustizia ha fatto il suo corso, e in tempi tutto sommato accettabili. Chi vive situazioni come la nostra non può che rassegnarsi agli eventi».
La famiglia Melchionda - con la mamma il marito Leonardo e il figlio Roberto - in questi anni ha avuto il sostegno della cerchia di parenti e di amici che le è stata sempre vicina, in tutti i momenti, dando vita anche a iniziative pubbliche di informazione e sensibilizzazione. Oggi, sabato, si ritroveranno tutti alle 19 nella chiesa di Loreto di Oleggio per una messa di suffragio. “Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta”, hanno scritto nel necrologio dell’anniversario. Venerdì sera 12 giugno, invece, nell’ambito dell’Estate oleggese, il “Tributo a Vasco Rossi” sarà dedicato a Simona.
Paolo Viviani
Leggi il servizio sul Corriere di Novara di sabato 6 giugno
NOVARA - Simona, 5 anni dopo, e due condanne (in 2° grado) a 30 anni per quella che gli inquirenti hanno definito una vera e propria esecuzione. Era il 6 giugno 2010, una domenica, quando Luca Sainaghi, allora carabiniere in servizio alla Stazione di Oleggio, diede appuntamento alla giovane oleggese per la tarda serata. Con intenzioni omicide - su mandato della compagna Ilaria Mortarini, secondo i due gradi di giudizio - che purtroppo si realizzarono: un colpo alla nuca con la sua Beretta calibro 9, davanti al cimitero di Divignano.
Una dramma che sconvolse l’intera comunità, che ebbe eco nazionale, e che il tempo non cancella. «Sono passati 5 anni - dice commossa la mamma di Simona, Giovanna Cerra - e sembra ieri. Purtroppo un dolore indelebile, e non consola il fatto che comunque la Giustizia ha fatto il suo corso, e in tempi tutto sommato accettabili. Chi vive situazioni come la nostra non può che rassegnarsi agli eventi».
La famiglia Melchionda - con la mamma il marito Leonardo e il figlio Roberto - in questi anni ha avuto il sostegno della cerchia di parenti e di amici che le è stata sempre vicina, in tutti i momenti, dando vita anche a iniziative pubbliche di informazione e sensibilizzazione. Oggi, sabato, si ritroveranno tutti alle 19 nella chiesa di Loreto di Oleggio per una messa di suffragio. “Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta”, hanno scritto nel necrologio dell’anniversario. Venerdì sera 12 giugno, invece, nell’ambito dell’Estate oleggese, il “Tributo a Vasco Rossi” sarà dedicato a Simona.
Paolo Viviani
Leggi il servizio sul Corriere di Novara di sabato 6 giugno