Sindaco contro don Zeno, parla la Diocesi

Sindaco contro don Zeno, parla la Diocesi
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NOVARA - ?La diocesi di Novara non vuole entrare nel merito delle dichiarazioni del sindaco della città Alessandro Canelli, riportate dai mezzi di comunicazione sociale. Ribadisce, tuttavia, che il cambio deciso già da fine maggio per gli incarichi che ricopriva don Zeno Prevosti, rientra in un contesto di rinnovamento ampio, che riguarda l’intera Curia diocesana, ma anche l’organizzazione del lavoro pastorale sul territorio. Questo nel solco tracciato dal XXI Sinodo diocesano che ha chiesto, in particolare, un maggiore coinvolgimento dei laici, nell’ottica di una vera corresponsabilità. E nel segno della trasparenza, per rispondere alla sua missione di essere testimone del Vangelo?. Poche parole ma chiare quelle fornite dall'Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi interpellato in merito alla presa di posizione del sindaco di Novara che sentito dal Corriere di Novara ha ribadito: ?Don Zeno deve decidere se fare il sacerdote o il manager?.

Nel chiudere l’intervento di risposta l’ufficio stampa della diocesi tornando a parlare ?dell’organizzazione del lavoro pastorale sul territorio? ha ribadito che ?In questo contesto è aperto da tempo un dialogo personale con don Prevosti per definire le sue future responsabilità e gli incarichi in cui sarà chiamato a svolgere il suo ministero sacerdotale?.

Il sindaco Alessandro Canelli aveva argomentato la sua richiesta sottolineando come ?Nessuno mette in dubbio che la chiesa debba avere un atteggiamento di accoglienza è chiaramente la sua missione. Il fenomeno strano è che chi fa il prete abbia attività private che si occupano di accoglienza migranti. Ci si aspetterebbe che l’accoglienza fosse fatta non privatamente ma per la comunità. Vi sono tanti novaresi che soffrono. Per questo dico che deve scegliere cosa fare se il prete o l’imprenditore. Il codice di diretto canonico se non ricordo male vieta a un sacerdote di fare “negozio”?.

 

Massimo Delzoppo

NOVARA - ?La diocesi di Novara non vuole entrare nel merito delle dichiarazioni del sindaco della città Alessandro Canelli, riportate dai mezzi di comunicazione sociale. Ribadisce, tuttavia, che il cambio deciso già da fine maggio per gli incarichi che ricopriva don Zeno Prevosti, rientra in un contesto di rinnovamento ampio, che riguarda l’intera Curia diocesana, ma anche l’organizzazione del lavoro pastorale sul territorio. Questo nel solco tracciato dal XXI Sinodo diocesano che ha chiesto, in particolare, un maggiore coinvolgimento dei laici, nell’ottica di una vera corresponsabilità. E nel segno della trasparenza, per rispondere alla sua missione di essere testimone del Vangelo?. Poche parole ma chiare quelle fornite dall'Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi interpellato in merito alla presa di posizione del sindaco di Novara che sentito dal Corriere di Novara ha ribadito: ?Don Zeno deve decidere se fare il sacerdote o il manager?.

Nel chiudere l’intervento di risposta l’ufficio stampa della diocesi tornando a parlare ?dell’organizzazione del lavoro pastorale sul territorio? ha ribadito che ?In questo contesto è aperto da tempo un dialogo personale con don Prevosti per definire le sue future responsabilità e gli incarichi in cui sarà chiamato a svolgere il suo ministero sacerdotale?.

Il sindaco Alessandro Canelli aveva argomentato la sua richiesta sottolineando come ?Nessuno mette in dubbio che la chiesa debba avere un atteggiamento di accoglienza è chiaramente la sua missione. Il fenomeno strano è che chi fa il prete abbia attività private che si occupano di accoglienza migranti. Ci si aspetterebbe che l’accoglienza fosse fatta non privatamente ma per la comunità. Vi sono tanti novaresi che soffrono. Per questo dico che deve scegliere cosa fare se il prete o l’imprenditore. Il codice di diretto canonico se non ricordo male vieta a un sacerdote di fare “negozio”?.

 

Massimo Delzoppo

 


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