Sindrome da rientro al lavoro: ne soffre un italiano su tre

Alcune semplici regole e i risultati di uno studio su un campione di 3500 italiani.

Sindrome da rientro al lavoro: ne soffre un italiano su tre
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Un italiano su tre soffre della sindrome da rientro al termine delle vacanze estive.

La fine delle vacanze è fatale per l'umore: la sindrome da rientro

La fine delle vacanze? Fatale per l’umore degli italiani. Pochi divertimenti, traffico e code ai caselli, il lavoro che si avvicina: questi infatti alcuni dei fattori che fiaccano nel fisico e nello spirito degli italiani. Uno su 3 (33%) confessa che gli ultimi giorni di ferie e il momento del ritorno sono il periodo delle vacanze in cui si sente meno in forma. Ritornano lo stress e le preoccupazioni della vita quotidiana, sintomi di quella che gli esperti hanno definito post-vacation blues. I rimedi? Corretta idratazione, sana alimentazione e giusto approccio psicofisico sono le armi in più per affrontare al meglio il ritorno in città.

I risultati dello studio con metodologia WOA

È quanto emerge da uno studio di In a Bottle, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analisys) su circa 3500 italiani, uomini e donne, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, forum e community digitali per raccogliere ansie e paure sul ritorno in città e su circa 30 esperti tra psicologi, sociologi e nutrizionisti, che spiegano come approcciare il post-vacanze.

Le risposte allo stress del fine vacanze

Dimenticare che le vacanze siano finite: questa è la parola d’ordine degli italiani. Come lo fanno? Il 48% cede ai peccati di gola mentre il 26%sceglie di dormire più a lungo, sperando che qualche ora aggiuntiva di sonno serva a prolungare la tranquillità estiva. Anziché cercare di riassestarsi sui ritmi della città, c’è poi chi vuole godersi fino all’ultimo giorno le vacanze: il 13% si concede tutti i vizi possibili e il 12% si dedica a varie attività, per centrare l’obiettivo di tenere il corpo impegnato e di avere la mente sgombera da preoccupazioni.

Il commento di Alberto Pellai

“Si chiama sindrome da rientro ed è una sensazione di stanchezza e fatica a ritornare nella routine del quotidiano – afferma il prof. Alberto Pellai, medico e psicoterapeu­ta dell’età evolutiva – A volte ci si sente anche irritabili con difficoltà a concentrarsi e presidiare i compiti che normalmente vengono svolti. In realtà è semplicemente una "sindrome da adattamento": corpo e mente che "si erano lasciati andare" nel tempo delle vacanze devono rientrare in uno schema rigido, imposto dal dovere associato ai compiti quotidiani. Una parte di noivorrebbe permanere a lungo in uno spazio di piacere e si sottrae all'ansia performativa che il quotidiano sempre ci impone. Anche i nostri ritmi circadiani faticano a risintonizzarsi velocemente con i nuovi ritmi e orari del tempo feriale.

Le vacanze e gli aspetti nocivi sulla salute

C’è poi un italiano su 2 (51%) che si sente fisicamente appesantito dopo le “licenze” estive, soprattutto legate all’alimentazione e alla nutrizione. La vacanza spesso determina alcuni effetti nocivi sulla salute – afferma Luca Piretta, nutrizionista e docente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – Spesso è sinonimo di sregolatezza di orari, cambi dei ritmi sonno-veglia si tende ad eccedere con gli alcolici, altro fattore nocivo per l’integrità cellulare, e talvolta ci si lancia in sport estremi o di resistenza senza l’adeguato allenamento o preparazione alimentare. Per ultimo, si rischia di tornare dalle vacanze con qualche chilo di troppo, in particolare le persone che tendono ad ingrassare e che durante la vacanza non hanno potuto o voluto mantenere il loro corretto regime alimentare".

Quali sono le cose che spaventano di più del rientro al lavoro?

Ma cosa spaventa di più gli italiani? Parlando di lavoro, le preoccupazioni maggiori sono l’idea di abbandonare i luoghi aperti per trascorrere gran parte del tempo in posti chiusi (32%), le tensioni con colleghi e datori di lavoro (26%), l’ansia delle scadenze (21%) e il dover tornare alla pianificazione settimanale (13%). Per quanto riguarda il cambio dello stile di vita, il ritorno in città preoccupa perché riproporrà la cronica insoddisfazione verso quello che si fa (29%), gli sbalzi di umore che rendono irritabili e nervosi (23%), il poco tempo a disposizione per vedere figli, genitori e partner (22%). Nonostante questo ben un quarto degli italiani (25%) afferma che non si prepara in alcun modo perché solo pensarci fa aumentare l’ansia mentre il 13% spiega che si predispone riprendendo gradualmente le abitudini quotidiane.

"Lamentarsi fa solo sentire peggio"

“Quello che cambia le cose è il modo in cui ci si rapporta a una situazione di stress”, assicura la dottoressa Pauline Wallin, nel suo saggio “Taming your inner brat: a guide for transforming self-defeating behavior” (Addomestica il tuo io viziato: una guida per trasformare i comportamenti controproducenti). Lamentarsi, infatti, fa soltanto sentire peggio e, soprattutto, non aiuta a risolvere il problema. La strategia suggerita dall’esperta comincia da un passo molto semplice: guardare avanti con ottimismo.

Sindrome da rientro: come si supera?

Ma come si supera la sindrome da rientro? Spiega Luca Piretta: “Bere acqua è fondamentale per permettere un corretto afflusso di sangue a i tessuti e quindi agli antiossidanti di raggiungere tutte le cellule e recuperarle dagli insulti dei radicali liberi. Inoltre è importante ricordare che tutte le reazioni chimiche cellulari avvengono solo se è presente l’acqua, e questo ci deve far comprendere quanto sia essenziale questo elemento anche per ammortizzare la post vacation blues”. Conclude Pellai: “Si tratta di un passaggio che in breve tempo viene superato. Anche in questo caso, serve preservare ogni giorno un po' di tempo e di spazio per il piacere e non solo per il dovere e costruire nel miglior modo possibile una sintonia tra corpo e mente, curando la qualità del proprio stile di vita”.

Ecco il decalogo:

Un recente studio ha messo a punto un decalogo per battere la sindrome da rientro di cui soffrono sempre più italiani. Ecco alcuni semplici consigli:

  1. Dormi molto e bene, evitando di passare dalle 8-10 ore di sonno del periodo vacanziero alle 6-7 che ci si concede al rientro
  2. Abituati con gradualità, rientrando dalle vacanze alcuni giorni prima della fine delle vacanze per poter tornare senza un impatto brusco alle temperature e ai ritmi quotidiani
  3. Fai movimento, soprattutto se le ferie sono state movimentate: l’attività fisica aiuta a diminuire lo stress e a riposare meglio
  4. Segui un'alimentazione sana: ben vengano, senza esagerare, i carboidrati semplici (saccarosio, miele, confetture, frutta) e quelli complessi (pane, pasta, riso e cereali).
  5. Bevi acque ricche di sali minerali per mantenere in equilibrio facoltà intellettive e umore
  6. Stai alla luce del sole: il passaggio dalla luce del sole in spiaggia a quella artificiale dell'ufficio può mettere sotto stress il corpo e la mente
  7. Niente tecnologia a letto: non tenere in camera da letto né computer, né cellulare e lascia spenta la tv perché il cervello associ la stanza a quella del riposo
  8. Dopo tre mesi di vacanza, per i bambini è ancora più importante tornare al ritmo della scuola gradualmente
  9. Concediti un weekend di relax: finché il tempo lo consente puoi dedicare il fine settimana al relax e alla famiglia come se le vacanze non fossero ancora finite
  10. Poniti obiettivi raggiungibili: non strafare e sii pragmatico
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