Il caso

Smantellata casa a luci rosse di Stresa: i clienti arrivavano da tutto il Novarese

Tre uomini sono stati arrestati dai militari

Smantellata casa a luci rosse di Stresa: i clienti arrivavano da tutto il Novarese
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Smantellata casa a luci rosse di Stresa: i carabinieri sono intervenuti per porre fine allo sfruttamento delle ragazze.

Smantellata casa a luci rosse

Arrivavano dal Novarese e dal Vco i clienti dell’improvvisata casa di appuntamenti a Loita, a cavallo tra le due province, tra Baveno e Stresa, smascherata e fatta chiudere dai carabinieri. Liberate le tre giovanissime studentesse a quanto sembra costrette a offrire prestazioni sessuali a pagamento, mentre sono finiti in manette i tre presunti aguzzini che avevano organizzato il giro, dopo averle fatte sbarcare in Italia, sei mesi or sono, con la scusa di offrire loro un impiego come cameriere. Si tratta dell’ecuadoregno David Peralta Romero, 22 anni, di Busto Arsizio, ritenuto il capo, del peruviano Denis Daniel Machacha Hanco, 30 anni, domiciliato a Olgiate Olona, detto «il fotografo» perché era colui che avrebbe girato film e scattato foto hard, e del connazionale Guillermo Layza Olano, 55 anni, residente a Stresa, Oss in una casa per anziani, l’«autista» che avrebbe accompagnato le ragazze a far sesso.

Prestazioni vendute a cifre tra i 60 e i 900 euro

Il cerchio, però, potrebbe non essere chiuso: non si esclude, infatti, che altri possano essere coinvolti. Nei giorni scorsi - poche ore dopo gli arresti effettuati sabato 6 luglio da parte dei militari di Stresa e Premosello - l’udienza di convalida per il trio, i primi due difesi dall’avvocato Enrico Albert, il terzo da Mirella Cristina, accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso nei confronti di tre venezuelane: Cristal, Sofia e Delizia, i nomi d’arte affibbiati loro. Nomi che si potevano scovare in rete, dove le ragazze di 18 (appena compiuti), 20 e 22 anni, venivano vendute tramite annunci in siti specializzati in escort, a prezzi compresi tra i 60 e i 900 euro, a seconda del tipo di prestazione.

Le tre studentesse sono state sequestrate appena sbarcate a Malpensa

Secondo quanto ricostruito la prostituzione, che pare stesse generando un certo giro d’affari, si consumava tra le mura di una villetta in collina, in via per Campino, a Loita di Stresa, dove tra l’altro è stata sequestrata anche una pistola scacciacani utilizzata per minacciare le ragazze. Dalle indagini è emerso che, subito dopo essere sbarcate a Malpensa, le venezuelane erano state sequestrate e rinchiuse in quella casa. Se sgarravano erano sottoposte a punizioni, in alcuni casi la prostituzione avveniva in strada. Il contatto coi clienti tramite messaggi via Whatsapp. Per Machacha c’è anche l’accusa di violenza sessuale: una delle tre ragazze ha raccontato di essere stata obbligata ad avere un rapporto sessuale con lui. L’indagine della procura di Verbania è coordinata dal sostituto Laura Carrera, che martedì 9 ha avanzato la richiesta di incidente probatorio (serve per acquisire prove prima dell’inizio della fase dibattimentale). Sarà il Gip Elena Ceriotti, che ha condotto l’udienza di convalida, decidendo che gli arrestati restano per ora rinchiusi nella casa circondariale di Pallanza, a stabilire se concederlo o no.

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